Care sorelle e fratelli, ci proponiamo di essere pellegrini di speranza. Le pagine che abbiamo ascoltato ci parlano di un pellegrinaggio. Nella prima lettura una donna, una madre che va al tempio prima a chiedere un figlio e poi a donarlo al Signore.
Care sorelle e fratelli, stanotte il Santo Padre ha aperto la Porta Santa nella Basilica di San Pietro. Altre tre ne aprirà in questo periodo natalizio nelle grandi basiche che diventeranno meta del pellegrinaggio. Con queste aperture si inaugura il Giubileo ordinario che si celebra ogni 25 anni.
Care sorelle e cari fratelli, abbiamo ascoltato il Vangelo della nascita che ci porta a Betlemme, la terra di Gesù, una terra in questi mesi travolta dal dramma della guerra che diventa simbolo delle troppe guerre che insanguinano il nostro pianeta.
La memoria dei martiri rappresenta sempre un cristianesimo esigente, una profezia nei confronti di ogni approssimazione e pigrizia. Nello stesso tempo, la festa patronale assume i lineamenti di un cristianesimo dialogico, disponibile a ricercare e individuare risposte condivise alle attese e alle speranze di ogni persona umana.
Care sorelle e fratelli, cari sacerdoti, diaconi, seminaristi, la ricchezza della Veglia Pasquale è quanto stiamo sperimentando: ricchezza di parole e di segni come la luce, l’acqua, il pane e il vino.
Care sorelle e fratelli, il venerdì santo è contrassegnato da tanti riti tradizionali e la commemorazione della passione e morte di Gesù nella liturgia avviene in termini molto essenziali.
Care sorelle e fratelli, questa solenne celebrazione nella quale benediremo e consacreremo i sacri olii è anche quella in cui tutto il presbiterio si ritrova, senza dimenticare tutti i confratelli vescovi, sacerdoti, diaconi che non possono essere presenti.
Care sorelle e fratelli, prendendo parola dopo il gesto di aver lavato i piedi ai suoi, Gesù dice: “vi ho dato l’esempio”. Vogliamo allora raccogliere questo esempio perché ci viene consegnato come gesto che rappresenta la sua stessa vita, il suo stile di vita.
Care sorelle e fratelli, è sempre impressionante l’annuncio del Vangelo della passione e morte di Gesù. Sono infinite le storie di passione e morte che non verranno mai raccontate, perché si infilano nelle pieghe più nascoste della vita degli uomini.