Abbiamo ascoltato una pagina che sta nel cuore del Vangelo, una pagina di luce: la testimonianza della trasfigurazione di Gesù è una trasfigurazione di luce, uno squarcio di luce. Gesù ha appena annunciato qualcosa di assolutamente sconcertante, cioè che la sua missione si compirà in un modo che ai discepoli appare inaccettabile: la sua morte in croce.
La prima domenica di Quaresima è caratterizzata ogni anno dalla proclamazione del Vangelo della tentazioni di Gesù. La pagina del libro della Genesi, che ci consegna la narrazione della prima tentazione, quella di Eva e di Adamo e la pagina tratta dalla Lettera dell’apostolo Paolo ai Romani, sono due luci potenti che la illuminano intensamente.
Ci è proposto un invito: accostiamoci con piena fiducia al trono della grazia. Avvertiamo il fascino di questo invito: le immagini del trono e della grazia evocano qualcosa di buono, di decisivo, di vitale. Noi sappiamo che questo qualcosa, in realtà è qualcuno, è Lui, è il Signore Gesù.
Il messaggio del Papa per la Giornata della Pace di quest’anno, si apre con un’intensa esortazione alla speranza.
Le parole del profeta Isaia ci introducono alla figura del servo: “Mio servo tu sei, Israele, sul quale manifesterò la mia gloria”. Questa dichiarazione rivela non solo una condizione, ma anche una missione: “Io ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino all’estremità della terra”.
Desidero accompagnarmi al ricordo della Dedicazione della nostra Cattedrale condividendo alcuni sentimenti personali a partire dallo stupore. Lo stupore per la bella Comunità di Città Alta e di molti, che nelle feste cristiane più importanti, salgono intenzionalmente per partecipare alle celebrazioni presiedute dal Vescovo.
La festa dell’Epifania del Signore è ricchissima di messaggi e di grazia, a cominciare dall’evento affascinante testimoniato dal Vangelo secondo Matteo: la visita dei Magi, giunti da Oriente per adorare il Re dei Giudei.
L’anno nuovo si apre sotto il segno della Benedizione: Dio benedice i nostri giorni e i sentimenti ispirati al Vangelo, con i quali ci accingiamo a viverli. La riceviamo, nel segno di Maria, che oggi la Chiesa venera con il titolo più alto: quello di Madre di Dio.
Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro. Sono due gli atteggiamenti che il Vangelo suggerisce per questa celebrazione di ringraziamento, in occasione della fine dell’anno.
Nella Festa della Santa Famiglia, la lettura dal libro del Siracide ci invita a benedire il Signore per i nostri padri e le nostre madri. Oggi, in questa Eucaristia, Lo benediciamo particolarmente per il Vescovo Roberto, nel decimo anniversario della sua morte.