Le parole di Papa Leone XIV nell’omelia della Messa celebrata in occasione del Giubileo delle Famiglie, il 1° giugno scorso, in Piazza San Pietro.
Care sorelle e fratelli, La Pasqua ci consegna il dono della pace e insieme alla pace altri tre doni: il dono delle Scritture, della Parola di Dio, della Bibbia; il dono di una vita nuova; il dono infine di una comunità.
are sorelle e fratelli, stiamo vegliando. Questa è considerata la “madre di tutte le veglie”. Tante persone vegliano di notte. Penso a coloro che lavorano di notte. Non sono poche queste persone. Penso a coloro che vegliano gli ammalati, nelle nostre case, negli ospedali, nei diversi istituti. È gente che veglia con le luci tenue accese.
Cari fratelli vescovi, presbiteri, diaconi, seminaristi, consacrati e consacrate, ragazze e ragazzi che riceverete il dono dello Spirito Santo nel Sacramento della Cresima, care sorelle e fratelli tutti e anche voi che condividete la preghiera attraverso la televisione: benvenuti!
Care sorelle e fratelli, cari sacerdoti, diaconi, seminaristi, religiosi e religiose, tra qualche istante rinnoveremo il rito della lavanda dei piedi. Nel Vangelo ci è stato consegnato questo gesto di Gesù, come suo insegnamento. Il rito che si ripeterà diventa un’occasione per noi che siamo qui riuniti per meditare e in qualche modo assimilare il Vangelo che ci è stato annunciato.
Care sorelle e fratelli, abbiamo ascoltato con tanta partecipazione la passione e la morte del Signore. Non si tratta tanto di una specie di cronaca, ma è un Vangelo: una “notizia buona” per la nostra vita e per la vita dell’umanità. È la notizia della grande misericordia di Dio che si manifesta in Gesù, nella sua morte.
Care sorelle e fratelli, abbiamo ascoltato il Vangelo dei Magi: un racconto che l’arte, la letteratura, la musica hanno rappresentato in modi diversi. Un vero incanto. Il Vangelo dei Magi rappresenta una buona notizia per l’umanità: Dio è di tutti, Dio è per tutti.
Care sorelle e fratelli, alcuni pensieri a partire dal messaggio che il Papa dedica a questa giornata per la pace (la 58ma). È una giornata un po’ speciale perché si colloca all’inizio dell’anno giubilare.
Care sorelle e fratelli, in questa celebrazione vorrei ricordare alcuni eventi della vita della nostra diocesi. All’inizio dell’anno che sta concludendosi noi Vescovi di Lombardia abbiamo avuto la gioia di compiere la visita che periodicamente i Vescovi di tutto il mondo fanno alle tombe degli Apostoli e quindi a Pietro e al suo successore, il Papa.
Care sorelle e fratelli, ci proponiamo di essere pellegrini di speranza. Le pagine che abbiamo ascoltato ci parlano di un pellegrinaggio. Nella prima lettura una donna, una madre che va al tempio prima a chiedere un figlio e poi a donarlo al Signore.