Care sorelle e fratelli, La Pasqua ci consegna il dono della pace e insieme alla pace altri tre doni: il dono delle Scritture, della Parola di Dio, della Bibbia; il dono di una vita nuova; il dono infine di una comunità.
are sorelle e fratelli, stiamo vegliando. Questa è considerata la “madre di tutte le veglie”. Tante persone vegliano di notte. Penso a coloro che lavorano di notte. Non sono poche queste persone. Penso a coloro che vegliano gli ammalati, nelle nostre case, negli ospedali, nei diversi istituti. È gente che veglia con le luci tenue accese.
Cari fratelli vescovi, presbiteri, diaconi, seminaristi, consacrati e consacrate, ragazze e ragazzi che riceverete il dono dello Spirito Santo nel Sacramento della Cresima, care sorelle e fratelli tutti e anche voi che condividete la preghiera attraverso la televisione: benvenuti!
Care sorelle e fratelli, cari sacerdoti, diaconi, seminaristi, religiosi e religiose, tra qualche istante rinnoveremo il rito della lavanda dei piedi. Nel Vangelo ci è stato consegnato questo gesto di Gesù, come suo insegnamento. Il rito che si ripeterà diventa un’occasione per noi che siamo qui riuniti per meditare e in qualche modo assimilare il Vangelo che ci è stato annunciato.
Care sorelle e fratelli, abbiamo ascoltato con tanta partecipazione la passione e la morte del Signore. Non si tratta tanto di una specie di cronaca, ma è un Vangelo: una “notizia buona” per la nostra vita e per la vita dell’umanità. È la notizia della grande misericordia di Dio che si manifesta in Gesù, nella sua morte.
Care sorelle e fratelli, abbiamo ascoltato il Vangelo dei Magi: un racconto che l’arte, la letteratura, la musica hanno rappresentato in modi diversi. Un vero incanto. Il Vangelo dei Magi rappresenta una buona notizia per l’umanità: Dio è di tutti, Dio è per tutti.
Care sorelle e fratelli, alcuni pensieri a partire dal messaggio che il Papa dedica a questa giornata per la pace (la 58ma). È una giornata un po’ speciale perché si colloca all’inizio dell’anno giubilare.
Care sorelle e fratelli, in questa celebrazione vorrei ricordare alcuni eventi della vita della nostra diocesi. All’inizio dell’anno che sta concludendosi noi Vescovi di Lombardia abbiamo avuto la gioia di compiere la visita che periodicamente i Vescovi di tutto il mondo fanno alle tombe degli Apostoli e quindi a Pietro e al suo successore, il Papa.
Care sorelle e fratelli, ci proponiamo di essere pellegrini di speranza. Le pagine che abbiamo ascoltato ci parlano di un pellegrinaggio. Nella prima lettura una donna, una madre che va al tempio prima a chiedere un figlio e poi a donarlo al Signore.
Care sorelle e fratelli, stanotte il Santo Padre ha aperto la Porta Santa nella Basilica di San Pietro. Altre tre ne aprirà in questo periodo natalizio nelle grandi basiche che diventeranno meta del pellegrinaggio. Con queste aperture si inaugura il Giubileo ordinario che si celebra ogni 25 anni.