Papa Giovanni nel quotidiano della missione. Presentato il calendario 2020

All’interno del mese missionario straordinario indetto da Papa Francesco è stato presentato presso la casa del Pellegrino a Sotto il Monte il calendario 2020 realizzato dalla Fondazione Papa Giovanni XXIII in collaborazione con il Centro Missionario Diocesano.

“Dal tempo in cui, giovane sacerdote, si iscrive all’Unione Missionaria del Clero, agli anni spesi all’Opera della Propagazione della Fede, fino al suo pontificato, Papa Giovanni XXIII ha sempre manifestato grande attenzione alle missioni e uno speciale amore per i missionari. Con il Concilio Vaticano II ha rilanciato l’azione missionaria della Chiesa, chiamata ad annunciare il Vangelo a tutte le genti.

Questa prospettiva è stata ripresa e raccomandata da Papa Francesco che, in occasione del Mese missionario straordinario nell’ottobre 2019, ha invitato a «riprendere con nuovo slancio la trasformazione missionaria della vita e della pastorale, affinché tutti i fedeli abbiano veramente a cuore l’annuncio del Vangelo».

In questo calendario, che continua la serie, presentiamo alcune fotografie rare di Papa Roncalli, custodite negli archivi della Fondazione Papa Giovanni XXIII e commentate da suoi testi molto intensi sulla missione, scritti o pronunciati in varie occasioni.

Ci sembra un modo bello di vivere l’anno 2020, accompagnati dalla presenza di san Giovanni XXIII e sostenuti dal suo sguardo benedicente e dalla sua intercessione.

Grazie alla distribuzione dell’agenzia DIF spa, che ha creduto nell’iniziativa, da quest’anno il calendario si può trovare in tutte le edicole di Bergamo e Provincia. Oppure si può chiedere direttamente alla Fondazione Papa Giovanni XXIII o al Centro Missionario Diocesano.”


Intervista a don Ezio Bolis, direttore della Fondazione Papa Giovanni XXIII

Perché un “calendario giovanneo”?
Già nel 2014, con il primo “calendario giovanneo”, abbiamo pensato all’iniziativa che potesse far giungere il ricordo e il messaggio di Papa Giovanni XXIII non solo agli studiosi ma coinvolgere, in modo semplice e diretto, il maggior numero possibile di persone, di famiglie e di istituzioni. Inoltre si tratta di un modo semplice ed efficace per essere in sintonia con il cammino della Chiesa universale e di quella diocesana. Il calendario entra in tutte le case, specialmente in quelle di anziani e ammalati; è anche uno strumento utile per gruppi di preghiera e persone impegnati pastoralmente. Ci sembra che sia un modo bello di vivere l’anno 2020, accompagnati dalla presenza di san Giovanni XXIII e sostenuti dal suo sguardo benedicente e dalla sua intercessione.

Come è fatto il calendario del 2020?
Il calendario del prossimo anno presenta una serie di 13 fotografie a colori e in bianco e nero, scelte dal repertorio della Fondazione Papa Giovanni XXIII, con immagini di Angelo Giuseppe Roncalli da vescovo, cardinale e papa. A queste si aggiungono alcuni disegni e stampe che ci riportano al tempo di Roncalli. Vengono poi riportati un discorso e una piccola antologia di testi celebri di Papa Giovanni sull’argomento delle missioni. C’è poi un messaggio introduttivo del vescovo di Bergamo, mons. Francesco Beschi, sempre intonato al tema missionario. Per ogni mese, vengono segnalati 6 o 7 date importanti, corrispondenti alle ricorrenze più rilevanti del percorso biografico e spirituale di Angelo Giuseppe Roncalli. Una speciale attenzione è stata riservata all’aspetto grafico ed editoriale, per un prodotto anche bello ed elegante, da collezionare tra i ricordi più cari.

Che legame c’è tra papa Giovanni e le missioni?
Dopo i calendari dedicati negli anni scorsi alla canonizzazione di san Giovanni XXIII, ai suoi viaggi, alla sofferenza della guerra e alla sua devozione mariana, per l’anno 2020 si è scelto il tema delle missioni, molto caro al Papa bergamasco. Dal tempo in cui, giovane sacerdote, si iscrive all’Unione Missionaria del Clero, agli anni spesi all’Opera della Propagazione della Fede, fino al suo pontificato, Papa Giovanni XXIII ha sempre manifestato grande attenzione alle missioni e uno speciale amore per i missionari. Con il Concilio Vaticano II ha rilanciato l’azione missionaria della Chiesa, chiamata ad annunciare il Vangelo a tutte le genti. Questa prospettiva è stata ripresa e raccomandata recentemente da Papa Francesco che, in occasione del Mese missionario straordinario nell’ottobre 2019, ha invitato a «riprendere con nuovo slancio la trasformazione missionaria della vita e della pastorale, affinché tutti i fedeli abbiano veramente a cuore l’annuncio del Vangelo».

Chi è il vescovo nero in  copertina?
Si tratta del vescovo tanzaniano Laurean Rugambwa, il primo cardinale africano della storia, elevato alla porpora cardinalizia proprio da Giovanni XXIII il 28 marzo 1960. In quella occasione il papa scrisse sulla propria agenda che quella nomina voleva significare che la Chiesa Cattolica non si riconosce soltanto nella «gente di colore bianco», ma in «tutti gli uomini di qualunque razza e colore, fratelli in Cristo che col suo sangue tutti ha redento e chiamato a una stessa dignità sulla terra e nei cieli». Lo stesso cardinale verrà immortalato da Manzù nella Porta della Morte della Basilica Vaticana.

Il mese di febbraio riporta una citazione curiosa…
Sì, è uno stralcio di una lettera del 1901 nella quale il giovane chierico Roncalli, appena giunto a Roma, dopo aver partecipato a una manifestazione nel collegio di Propaganda Fide, scrive ai familiari esprimendo tutta la sua meraviglia per aver visto «40 chierici, di tutti i colori, di bianchi, di gialli, di rossi, alcuni avevano la faccia, le mani nere come il carbone»! Si può dire che fu l’inizio di un lungo viaggio che lo avrebbe portato alla scoperta di paesi molto diversi dal suo.

In fondo al calendario c’è un discorso. Di che cosa parla?
L’abbiamo scelto tra i tanti perché ci sembra molto significativo. È stato pronunciato da Roncalli, patriarca di Venezia, il marzo 1954, a Milano, in occasione del trasferimento della salma di monsignor Ramazzotti, fondatore dell’istituto missionario del PIME. In quella circostanza, il futuro papa ripercorre le tappe della propria vita missionaria, prima a Roma, poi in Bulgaria, Turchia e Grecia, infine a Parigi. Affiorano ricordi ancora vivi di missionari eroici, di luoghi e popolazioni lontane, che hanno contribuito a dare alla sua fede ampi orizzonti e al suo cuore una carità universale.

Dove si può trovare il calendario?
Grazie alla distribuzione dell’agenzia DIF spa, che ha creduto nell’iniziativa, da quest’anno il calendario si può trovare in tutte le edicole di Bergamo e Provincia. Oppure si può chiedere direttamente alla Fondazione Papa Giovanni XXIII o al Centro Missionario Diocesano.