Note per la Settimana Santa per i religiosi e le religiose

Circa le celebrazioni pasquali si sono pronunciate la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, la Conferenza Episcopale Italiana e la nostra Diocesi.

Emerge la linea della sobrietà ed essenzialità liturgica in riferimento agli articolati riti pasquali. Accanto a questo è da tenere in evidenza la sicurezza sanitaria di coloro che vi partecipano e la necessità di evitare ogni contagio virale.

Per cui:

  1. Il documento della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti (scaricabile da qui) permette le celebrazioni della Settimana Santa anche nei monasteri e nelle comunità religiose purché “ci si attenga alle indicazioni”.
  2. Le indicazioni più particolareggiate e più specifiche, tenuto conto del decreto vaticano e di quello della CEI (scaricabile da qui), sono contenute nelle “Note per la Settimana Santa” della nostra Diocesi (scaricabili da qui), a cui dobbiamo attenerci.
  3. Laddove attualmente viene celebrata l’Eucarestia e laddove abitualmente in passato si è celebrato il Triduo Pasquale è possibile continuare a celebrarlo, purché sia salvaguardata la salute del celebrante e della comunità religiosa.
    È certamente vietata ogni celebrazione, e di conseguenza anche quelle pasquali, laddove ci siano comunità in quarantena oppure il sacerdote celebrante sia in quarantena, anche se volontaria. Un’eventuale diffusione del contagio a causa di una ferma ma inopportuna volontà di celebrare è fuori luogo e non produce un buon esempio verso l’opinione pubblica e verso i fedeli laici che si dovranno astenere, anche nella Pasqua, dal sostegno dei Sacramenti e dalla partecipazione ai sacri riti. In ogni caso non è un segno di responsabilità!
    Si ricorda la possibilità di seguire le celebrazioni del Vescovo o del Papa attraverso i media.
  4. Dove sarà possibile celebrare si ricorda che ovunque e in ogni momento celebrativo tra i presenti si deve mantenere la distanza di almeno un metro.
    La distribuzione della Comunione avvenga sempre sulla mano e, si suggerisce che, soprattutto nelle comunità femminili, se possibile, tale distribuzione avvenga ad opera della superiora e/o delle sorelle che ne hanno le facoltà. Nell’eventualità di dover consacrare un buon numero di particole poste in una pisside, quest’ultima, durante tutta la celebrazione, sia coperta con una palla o con l’apposito coperchio.