Indicazioni per vivere il sacramento della riconciliazione durante il Giubileo
Il vescovo Francesco, nella lettera pastorale “Pellegrini di speranza. Servire la vita, servire la speranza”, dedica ampio spazio al tema della riconciliazione invitandoci a riscoprire il sacramento della confessione, valorizzandolo in tutta la sua ricchezza. In particolare ci vengono offerte alcune “indicazioni pratiche” che riprendiamo per vivere al meglio questo sacramento nell’anno giubilare:
- Esame di coscienza.
È fondamentale richiamare la buona pratica dell’esame di coscienza personale o condiviso nella coppia o in famiglia. Il vescovo sottolinea come l’esame della coscienza educhi al discernimento, al pentimento, al desiderio del perdono e aiuti a formulare qualche proposito concreto di conversione.
- Traccia di preparazione al sacramento.
È utile mettere a disposizione dei penitenti qualche traccia di preparazione al sacramento e qualche pubblicazione che aiuti a comprenderne il significato. Il vescovo chiede che i fedeli siano “preparati” nell’accostarsi alla confessione: ciò comporta la necessità di un’adeguata catechesi così come l’importanza di predisporre tempi, spazi e sussidi che favoriscano l’incontro con la misericordia di Dio.
Scarica una riflessione sul rapporto tra battesimo e riconciliazione per l’anno giubilare
- Itinerari penitenziali per ricevere il dono dell’indulgenza nelle chiese giubilari.
Potrebbero essere studiati dei percorsi che possano essere veri e propri cammini penitenziali, magari lungo il tempo di Quaresima, che culminano con la celebrazione del sacramento. Il cammino penitenziale è una proposta valida per ogni battezzato, soprattutto nel tempo quaresimale e in genere nell’anno giubilare. In questa prospettiva sono da valorizzare il pellegrinaggio verso le chiese giubilari e la proposta di un itinerario che favorisca la riscoperta del battesimo.
- Celebrazioni comunitarie.
Le celebrazioni comunitarie si propongano di ricuperare alcune condizioni fondamentali per la comprensione di questo sacramento. Esse offrono anzitutto la possibilità di un esame di coscienza più accurato, alla luce del Vangelo; ma soprattutto si ricupera il senso ecclesiale della Penitenza, che riammette il credente alla piena comunione con la propria comunità e non solo con Dio. La “seconda forma” della celebrazione del sacramento sia valorizzata soprattutto nelle chiese giubilari e nei momenti forti dell’anno liturgico.
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