Solennità dell’Immacolata

Santa Maria Maggiore
08-12-2019

La madre di Gesù porta tre nomi: Maria è il nome datole dai suoi genitori, Piena di Grazia è il nome datole dall’Angelo di Dio, Serva del Signore è quello che ella stessa si attribuisce. Il mistero dell’Immacolata Concezione, vale a dire della preservazione dal peccato, a cominciare da quello originale, attinge al nome che l’angelo di Dio le attribuisce: “Piena di Grazia”.

Questo titolo alimenta una speranza: anche noi siamo destinati alla Grazia, cioè alla relazione vitale con Dio, contrassegnata dall’amore. Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità, predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo. La Grazia è più grande del peccato, la misericordia di Dio è più forte del male, al punto da trasformare l’odio in amore, il male in possibilità di bene.

Ogni giorno, noi siamo esposti al male e constatiamo d’esser capaci di male: nelle relazioni con gli altri e negli eventi della vita, facciamo esperienza del male. Come è possibile? E’ possibile perché il male ha le sue radici nel cuore d’ogni persona umana, un cuore ferito e malato, che non riesce a guarirsi da solo.

Abbiamo udito come l’origine del male è frutto della sfiducia in Dio, esattamente il contrario della fede in Lui: Dio diventa un concorrente, un avversario, addirittura il nemico della nostra libertà e della nostra felicità.

Per vivere è meglio dimenticarsi di Lui, cancellarlo dalle nostre esistenze. Sta succedendo così, è sempre successo così. La novità sta nel fatto che ciò che è avvenuto da sempre nel cuore dell’uomo, oggi è diventata scelta condivisa: ideologica, culturale, sociale. Nell’arco di questi dieci anni la percentuale di italiani che si dichiara ateo è passata dal 14 al 27%.

Ma Dio non viene meno al suo disegno d’amore che culmina nella nascita del suo Figlio e nella sua Pasqua. La Vergine Maria, ha beneficiato in anticipo della morte redentrice del suo Figlio e fin dal concepimento è stata preservata dal contagio della colpa. Perciò, con il suo cuore immacolato, Lei ci dice: affidatevi a Gesù, Lui vi salva. Nel cuore delle città cristiane, Maria costituisce una presenza dolce e rassicurante.

Così avviene nella nostra città: in pieno centro, Santa Maria delle Grazie; nel Borgo d’Oro di Santa Caterina, l’Addolorata; e qui in cima al Colle, nella splendida cornice di Città Alta, l’altrettanto splendida basilica di Santa Maria Maggiore.

Il messaggio di Maria alla nostra città, ad ogni comunità umana è quello che l’Apostolo Paolo raccoglie in queste parole: “dove abbondò il peccato, sovrabbondò la grazia”. Maria, a partire dalla sua condizione di donna senza peccato, ci ricorda che l’opera di Gesù ha tagliato il male alle radici, perché le radici del male affondano nel peccato.

Oggi più che mai abbiamo bisogno di questa notizia: il potere del male è stato vinto, perché la Grazia ha sovrabbondato sul peccato. La città siamo noi e ognuno contribuisce alla sua vita, a definire il clima della nostra convivenza: lo possiamo fare in bene o in male. Nessuno giudichi gli altri, piuttosto cerchi di migliorare se stesso e così migliorerà il clima della città di tutti. Siamo inevitabilmente protagonisti della vita della nostra città: la costruzione quotidiana del bene, piuttosto che la diffusione del male o la rassegnazione all’indifferenza ne determinano la vivibilità.

Non esiste solo l’inquinamento atmosferico: le polveri sottili si diffondono non solo nell’aria, ma anche nell’anima. Se diventiamo sempre più consapevoli della necessità di rendere più eque e salubri le condizioni del nostro pianeta, è necessaria una presa di coscienza sempre più chiara che la salute del pianeta, non è separabile dalla salute dell’anima di coloro che lo abitano. Lo spirito del pianeta è quello che l’uomo alimenta con le scelte che la sua coscienza quotidianamente compie.

Non lasciamo che la città diventi coabitazione di numeri e neppure incrocio di volti indifferenti. Il pericolo è di trasformarci in oggetti, in cose, in strumenti: il problema non sono i robot che diventano sempre più umani, ma gli umani che diventano sempre più robot.

Maria, trasparenza di anima e corpo, ci introduce alla profondità di ogni persona, in cui ha preso dimora lo Spirito di Dio, la sua Grazia. La Madonna ci insegna ad aprirci all’azione di Dio, per guardare gli altri come li guarda Lui: a partire dal cuore. E a guardarli con misericordia, con amore, con tenerezza infinita, specialmente quelli più soli, disprezzati, sfruttati. Maria dice ad ognuno di noi: dove ha abbondato il peccato, possa sovrabbondare la grazia, a partire proprio dal tuo cuore e dalla tua vita! E la città sarà più bella, più cristiana, più umana.