Epifania del Signore

Cattedrale
06-01-2025

Care sorelle e fratelli,
abbiamo ascoltato il Vangelo dei Magi: un racconto che l’arte, la letteratura, la musica hanno rappresentato in modi diversi. Un vero incanto.

Il Vangelo dei Magi rappresenta una buona notizia per l’umanità: Dio è di tutti, Dio è per tutti.

Abbiamo ascoltato il profeta: “Cammineranno le genti alla tua luce, i re allo splendore del tuo sorgere”. E l’apostolo Paolo: “Le genti sono chiamate in Cristo Gesù a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo, ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo”.

Una buona notizia per l’umanità: oggi per 8 miliardi di persone. 2.400.000 sono i cristiani. Interessante questo particolare: quasi il 60% degli immigrati in Europa e in Italia sono cristiani.

L’interrogativo che ci interpella personalmente e comunitariamente scaturisce dalla constatazione che il numero maggiore dei cristiani non appartiene più ai paesi di antica tradizione cristiana. Non solo, ma in questi paesi la disaffezione al cristianesimo è crescente. Non possiamo non domandarci: perché?

Abbiamo abbandonato Cristo e senza Cristo il cristianesimo evapora.

Bergamo è da millenni una terra cristiana: lo è la sua storia, la sua identità, la sua cultura. Un cristianesimo che è stato sorgente di una produzione artistica incalcolabile, ma anche di una capacità educativa che tutti quanti riconosciamo.

Un’esperienza cristiana che ha alimentato una solidarietà che ancora oggi si manifesta in maniera rilevante.

Tutto questo ripropone con maggior forza la domanda: e Cristo dove è?

La città vivibile, la città riconosciuta come la più vivibile d’Italia, può fare a meno di Cristo, il vivente?

Un uomo assassinato nel cuore della città, nel cuore del Natale, non può essere solo una questione di sicurezza, di controllo e di repressione. È un appello drammatico che scuote l’intera nostra comunità. Vi è inquietudine, paura, incertezza, richieste di rassicurazione sociale.

Questa comprensibile domanda sembra concentrarsi sulle necessarie risposte operative, in termini di controllo e di sicurezza. Non possiamo sottrarci a una condivisa riflessione sulle cause sociali e culturali che producono le conseguenze che ci inquietano – e non si tratta soltanto dei crimini – evitando semplificazioni superficiali ed emotive e superando la tentazione di attribuire sempre ad altro e ad altri colpe, responsabilità e soluzioni.

Non è possibile immaginare una città vivibile solo per ricchi, potenti, sani, dotati, prestanti, riusciti, autosufficienti.

Non è possibile immaginare una città indifferente alla necessità di allargare le condizioni di vivibilità a tutti, relegando gli altri alla marginalità che non è solo quella degli immigrati e dei senza fissa dimora.

Se ci diciamo cristiani, se decidiamo di esserlo, cerchiamo Cristo come i Magi.

Cerchiamo Cristo seguendo la stella della ragione.

Cerchiamo Cristo lasciandoci mobilitare dalla sua parola.

Cerchiamo Cristo lasciandoci sorprendere dalla sua presenza nel prossimo, nel suo volto, soprattutto in quello dei piccoli, dei poveri, degli inadatti, delle vittime e anche dei colpevoli.

La narrazione dei Magi culmina con l’incontro con Cristo: lo adorarono come re.

Care sorelle e fratelli, riconosciamo Cristo, il vivente, come colui che è il determinante della nostra vita.

Il Vangelo si conclude con questo particolare: “per altra via fecero ritorno” alla loro casa, alla vita quotidiana. Hanno trovato ciò che speravano, ora sperano a partire da colui che hanno trovato. Sia così anche per noi in questo anno giubilare.

Sono tornati non dall’Erode di turno disposto alla strage per affermare il suo potere.

Sono tornati ai custodi di una religione pietrificata disposta alla scomunica per imporre la sua verità.

Anche noi torniamo alla vita per la via che il riconoscimento di Gesù e della sua regalità apre ad ogni donna e ad ogni uomo che lo cerca con tutto il cuore.

La stella non sta più nel cielo, sta nel cuore di coloro che lo cercano, lo incontrano e tornano a cercarlo.

(trascrizione da registrazione)