Attraverso il libretto cartaceo “Dico a te, alzati: serviamo la vita!”, proposto dagli Uffici Pastorali della Diocesi, l’itinerario di Quaresima vuole essere un cammino quotidiano e condiviso da tutta la famiglia che utilizza differenti linguaggi per poter favorire la riflessione e la preghiera.
A ben pensarci la fotografia, che è uno dei linguaggi che vi si ritrovano, rivela qualcosa del rapporto tra il mondo e la Chiesa che annuncia il Vangelo. Missione della Chiesa – e di ogni credente – è il far emergere dal mondo un senso nuovo che già lo abita e che aspetta soltanto di incontrare una Parola di vita, che lo riveli e lo racconti. Così la fotografia spesso cattura un senso nascosto, una poesia celata agli occhi del mondo, ma che, una volta “messa a fuoco”, è chiara agli occhi di tutti ed è fonte di meraviglia ed emozione. Come la Parola, anche la fotografia – in un certo senso – non solo assume la realtà, ma la trasfigura, le dà un senso nuovo. Le dà compimento.
I commenti artistico-spirituali, in allegato a fondo pagina, nascono da un dialogo tra Vangelo e fotografia, tra Francesco Acerbis e don Massimo Maffioletti, fotogiornalista il primo, sacerdote (e giornalista) il secondo. Entrambi hanno dedicato parte della loro vita a raccontare il mondo con passione e fiducia. Ognuno dalla sua prospettiva.
Negli scatti di Acerbis è forte il peso della realtà e ogni fotografia assume un tono ben superiore all’istante che descrive, perché disvela la verità dell’esistenza. Il testo fotografico trova eco nelle meditazioni di don Massimo, dove la Parola si intreccia con le parole, dove la fiamma del Vangelo si alimenta con l’ossigeno della cultura, cercando risonanze nei modi di dire e di fare, quindi di essere, degli uomini e delle donne di oggi.
Parole e fotografie raccontano la novità perenne della “buona notizia” che abita già la vita di ogni uomo e che si rivela ogni giorno, mentre la vita accade.