La programmazione 2024 de Le Vie del Sacro si chiude con due appuntamenti speciali per inaugurare il tempo dell’Avvento, guidati dalla bellezza dell’arte e della poesia. Giovedì 28 novembre (con replica giovedì 5 dicembre) nella chiesa di Sant’Agata del Carmine in Città Alta si andrà alla scoperta del monumentale altare dipinto, modellato e dorato da Jacopino Scipioni: uno straordinario manufatto rinascimentale centrato sul dibattito teologico dell’Immacolata Concezione. L’art break sarà occasione per conoscere la storia travagliata dell’ancona lignea, che ha cambiato almeno tre collocazioni in tre diverse chiese. Ed è, inoltre, un’opera tutta da decifrare: Scipioni infatti colloca l’immagine di Maria nel bel mezzo di una disputa teologica, dove francescani e domenicani stanno dibattendo il tema della sua Immacolata Concezione.
L’1 dicembre, prima domenica di Avvento, il santuario della Madonna del Giglio di via Sant’Alessandro aprirà le sue porte per “Amare ciò che ancora non è. Nel tempo e per l’eternità”: una visita alla chiesa dove arte, poesia e musica si fondono. L’appuntamento rientra nell’iniziativa “Parole di Speranza” che scandirà tutto il 2025 con appuntamento di musica e poesia in piccole chiese della città e della provincia, che solitamente non sono visitabili. Per l’appuntamento del 1 dicembre, grazie alla collaborazione della Parrocchia di Sant’Alessandro in Colonna, si potrà accedere alla piccola chiesa della Madonna del Giglio, che sorge proprio sotto Porta San Giacomo, nella parte più alta di via Sant’Alessandro. L’edificio è un piccolo scrigno di fede e storia nato da un evento straordinario che affascina tutt’ora. Tutto ebbe inizio nel 1659, fuori Porta San Giacomo, dove una piccola santella con l’immagine della Madonna col Bambino divenne protagonista di un evento miracoloso: si narra che due gigli appassiti, posti davanti all’affresco, rifiorirono improvvisamente. Un fatto che attirò fedeli e curiosi da ogni dove, tra cui una bambina di dodici anni, Felicina, affetta da gravi problemi motori, che come per miracolo, tornò a casa sulle sue gambe dopo aver pregato davanti all’immagine. L’entusiasmo e la speranza popolare furono tali che le autorità decisero di trasferire l’affresco in un luogo sicuro e di costruire attorno ad esso un piccolo santuario, ancora oggi, simbolo della devozione bergamasca che, proprio come quei gigli di un tempo, continua a fiorire.
I DETTAGLI DI OGNI EVENTO
giovedì 28 novembre e 5 dicembre / ore 15 e 16.30
“LA PIÙ BELLA E PIÙ MAGNIFICA NELLA CITTÀ DI BERGAMO”
L’altare dell’Immacolata della chiesa del Carmine
“La più bella e più magnifica , che si trovi nella Città di Bergamo” con queste parole nel 1681 veniva descritta la cappella dedicata all’Immacolata Concezione nella chiesa di San Francesco, dove campeggiava una monumentale ancona in legno dipinto e dorato di Jacopino Scipioni: uno straordinario manufatto rinascimentale centrato sul dibattito teologico dell’Immacolata Concezione, che ora si può vedere nella chiesa di Sant’Agata al Carmine. L’opera ha una storia travagliata, che l’ha vista cambiare almeno tre collocazioni in tre diverse chiese. Ed è, inoltre, tutta da decifrare: Scipioni infatti colloca l’immagine di Maria nel bel mezzo di una disputa teologica, dove francescani e domenicani stanno dibattendo il tema della sua Immacolata Concezione.
Parentesi d’arte a cura dei giovani mediatori delle Vie del Sacro
Durata 45 minuti
Ritrovo sul sagrato della Chiesa di Sant’Agata del Carmine
Ingresso gratuito, prenotazione obbligatoria
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sabato 30 novembre / ore 15
LE VIE DELL’ACQUA
Itinerario alla scoperta di Battistero e Basilica di Santa Maria Maggiore
Nel 1133, una grave siccità colpì le terre bergamasche. Fu allora che la popolazione di Bergamo fece voto alla Madonna e, miracolosamente, la città venne risparmiata. Poiché i bergamaschi sono persone di parola, iniziarono la costruzione della Basilica a lei intitolata.
Le vie dell’acqua è un itinerario che propone un viaggio alla scoperta dell’antico e complesso rapporto che la città di Bergamo ha avuto con l’acqua, e dei luoghi in cui la sua presenza è celebrata e evocata attraverso le grandi pagine della Bibbia. La visita attraversa due edifici situati nel cuore di Città Alta – la Basilica di Santa Maria Maggiore e il Battistero – i quali, apparentemente scollegati tra loro, rivelano invece in profondo dialogo e un’occasione unica per riscoprire attraverso l’arte il valore simbolico dell’acqua.
Durata 70 minuti
L’ingresso alla Basilica è gratuito, grazie alla partnership con la Congregazione della Misericordia Maggiore.
Ritrovo all’ingresso del Museo della Cattedrale, Piazza Duomo.
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sabato 30 novembre / ore 16.30
TRAME D’ARGENTO
Storie e tesori della Cattedrale e della Basilica di Santa Maria Maggiore
Un’unica visita per ammirare in un’unica occasione i tesori della Cattedrale e della Basilica di Santa Maria Maggiore, due tra le chiese più antiche e prestigiose di Bergamo, che al loro interno ospitano due piccoli musei che conservano tesori tutti da scoprire. Nelle fondamenta della cattedrale e nei matronei della Basilica, infatti, sono esposti gli oggetti liturgici più preziosi che la fede e la devozione hanno prodotto nel corso dei secoli, e che i due luoghi religiosi custodiscono.
Ritrovo alle all’ingresso del Museo della Cattedrale
Durata 75 minuti
Visite gratuite a cura dei giovani mediatori del patrimonio ecclesiastico del progetto Le Vie del Sacro.
Visita gratuita – ingresso al museo della Cattedrale con biglietto ridotto di 3€
Ingresso alla Basilica gratuito, grazie a una partnership con la Congregazione della Misericordia Maggiore.
Prenotazione obbligatoria
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EVENTO SPECIALE
domenica 1 dicembre / ore 15 e 16.30
AMARE CIÒ CHE ANCORA NON È. NEL TEMPO E PER L’ETERNITÀ
Parole di speranza
Nella cornice della Chiesa della Beata Vergine del Giglio, tesoro nascosto ai piedi delle Mura di Bergamo e straordinariamente aperto per l’occasione, la forma più tradizionale della visita guidata si fonde con quella più coinvolgente dell’evocazione poetica: con la voce narrante di Emanuela Palazzi e la musica di Alberto Foresti andrà in scena “Amare ciò che ancora non è. Nel tempo e per l’eternità”. Nel 1911 Charles Péguy, in uno dei momenti più bui della sua vita, compose un piccolo e luminoso poema sulla Speranza, in cui immagina questa virtù come una bambina che strattona le due sorelle maggiori, la Fede e la Carità, dando loro la forza di avanzare nella via della vita. Una bambina irriducibile e tenace che «traverserà i mondi» amando «ciò che ancora non è». Alle parole di Peguy, si fanno controcanto quelle di un altro grande poeta del Novecento: David Maria Turoldo. Nei suoi testi la parola speranza è una delle più ricorrenti e delle più amate. Turoldo canta una speranza «scandalosa», legata a un mondo e a un tempo tragico, che sembrava non offrirne alcuna. Una speranza “impresa da santi o da illusi”. Peguy e Turoldo, due cantori di un’unica virtù, scandalosa e irriducibile, come una bambina ostinata e coraggiosa.
L’iniziativa si inserisce nel percorso di preparazione al Giubileo 2025 – Pellegrini di speranza.
20 min visita alla chiesa a cura dei giovani mediatori delle Vie del Sacro
40 min lettura e musica a cura di Emanuela Palazzi e Alberto Foresti
Ritrovo presso la Chiesa della Beata Vergine del Giglio, via Sant’Alessandro 174 (ai piedi di porta San Giacomo)
Ingresso gratuito, prenotazione obbligatoria