Il 4 ottobre presso il Centro Congressi Giovanni XXIII inzia il ciclo di incontri “Invito alla Teologia – I confini dell’umano” organizzati dalla Fondazione Adriano Bernareggi e dal Seminario Vescovile.
Il ricercatore statunitense Robin Hanson sostiene che «il Transumanesimo è l’idea secondo cui le nuove tecnologie probabilmente cambieranno il mondo nel prossimo secolo o due a tal punto che i nostri discendenti non saranno per molti aspetti “umani”».
La definizione ha i toni della profezia, ma non mancano certo indizi che indicano un profondo mutamento circa un consenso culturale sulle caratteristiche dell’umano. In particolare la velocità del progresso tecnologico consente di compiere attraverso delle macchine una serie di operazioni che fino a pochi decenni fa erano monopolio della mente o del corpo dell’uomo.
Lo sviluppo delle neuroscienze inoltre è in grado di tradurre in impulsi elettrici e stimoli chimici ciò che abbiamo tradizionalmente definito come pensieri, decisioni e sentimenti. Cosa resta dell’umanità dell’uomo tra procedure cerebrali, neurotrasmettitori, intelligenze artificiali, realtà aumentata ed esoscheletri?