Lettera Pastorale 2024-2025

Papa Francesco ci invita a servire la speranza dove la vita accade, attraverso la scelta di un cammino spirituale capace di plasmarci interiormente come profeti di speranza, affinché nelle terre esistenziali della quotidianità possiamo diventare generatori di speranza e nelle relazioni riconciliate con noi stessi, con gli altri e con Dio, riveliamo i tratti dei cercatori di speranza. Tutto questo assurge all’immagine “giubilare” dei pellegrini di speranza.

L’anno pastorale che stiamo iniziando sarà fortemente connotato dal Giubileo indetto dal Papa per il 2025. Sarà un’occasione di Grazia, in cui sperimentare intensamente la gioia del tornare a Dio, dell’appartenere alla Chiesa, dello sperare insieme a tutta l’umanità un mondo nuovo, più giusto e più fraterno. Una speranza che oltrepassa i confini della storia, una speranza più forte della morte. 

+ Vescovo Francesco

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Il “logo” ufficiale del Giubileo

Essere “pellegrini di speranza, peregrinantes in spem” è rappresentato da quattro figure stilizzate, simbolo dell’umanità proveniente dai quattro angoli della terra. Sono una abbracciata all’altra per indicare la solidarietà e fratellanza che deve accomunare i popoli. La prima è aggrappata alla Croce: è il segno non solo della fede che abbraccia, ma anche della speranza che ne scaturisce.
È utile osservare le onde che sono sottostanti: sono agitate, ad indicare che il pellegrinaggio della vita non si muove in acque tranquille. Spesso le vicende personali e gli eventi del mondo reclamano con maggiore intensità la forza della speranza. È per questo che la parte inferiore della Croce si prolunga, trasformandosi in un’ancora che si impone sul moto ondoso. “L’ancora della speranza” è in gergo marinaresco il nome che viene dato all’ancora di riserva, usata dalle imbarcazioni per compiere manovre di emergenza e per stabilizzare la nave durante le tempeste.
L’immagine evidenzia che il cammino del pellegrino non è individuale, ma comunitario, con l’impronta di un dinamismo crescente che tende sempre più verso la Croce. La Croce si curva verso l’umanità come per andarle incontro e non lasciarla sola, offrendo la speranza come dono dell’amore di Dio.

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