La liturgia dell’Epifania del Signore ci ha consegnato l’annuncio della Pasqua, dalla quale scaturiscono tutti i giorni santi e i tempi forti dell’anno liturgico: “nei ritmi e nelle vicende del tempo, ricordiamo e viviamo i misteri della salvezza”.
Il Vescovo Francesco ci ha consegnato di “servire la vita dove la vita accade”. La vita reale è quindi da ascoltare nelle parole e nei silenzi delle persone che incontriamo, e da servire per i reali bisogni e le autentiche storie delle nostre comunità. Da diversi mesi, infatti, siamo invitati a “chinarci” proprio come il buon Samaritano con il malcapitato.
Ciò che ci è affidato, è sicuramente un ottimo criterio per l’azione pastorale, ma è anche un invito alla conversione personale, nell’ottica di “riorientare l’esistenza personale, ecclesiale e sociale in direzione di Cristo” (Vescovo Francesco, Servire la vita dove la vita accade), con lo stile della tenerezza e dell’amore che si fa vicino e concreto a tutti e a ciascuno (Papa Francesco, Fratelli tutti, 277).
Gesù – che è Via, Verità e Vita (Giovanni 14,6) – attraverso l’episodio della resurrezione del figlio della vedova di Nain (Luca 7, 11-17), guiderà ancora una volta i passi di questo nostro cammino di conversione. In questo brano, che è anche icona evangelica dell’intero anno pastorale, troviamo Gesù che incontra un corteo di morte: si ferma, vede una vedova in lacrime per la morte del proprio figlio, la consola e, mosso da grande compassione, le restituisce la speranza dicendo al figlio morto: “Ragazzo, dico a te, alzati!”. Subito la morte fa spazio alla vita, la disperazione della donna alla gioia e il silenzio della gente alla lode.
In questo tempo di Quaresima, il desiderio è che anche noi possiamo lasciarci raggiungere da questo invito di Gesù, consapevoli che nel nostro rialzarci, c’è in gioco la nostra fede, da alimentare attraverso la Parola e da testimoniare con il servizio.
“Dico a te, alzati: serviamo la vita!” diventa allora il titolo generale della proposta diocesana per la preghiera di Quaresima delle famiglie (riunite insieme, grandi e piccoli, genitori e figli), degli anziani e degli adulti, dei giovani e degli adolescenti delle nostre comunità cristiane. Un titolo che si fa invocazione e provocazione per ciascuno (“a te”), con la promessa di non essere mai soli nella missione che ci è affidata (“serviamo”).
Dunque, serviamo la vita:
Mercoledì delle Ceneri: “dove la vita è essenzialità” (Matteo 6, 1-6.16-18)
Prima domenica: “dove la vita è alleanza” (Marco 1, 12-15)
Seconda domenica: “dove la vita è cammino” (Marco 9, 2-10)
Terza domenica: “dove la vita è sapienza” (Giovanni 2, 13-25)
Quarta domenica: “dove la vita è guarigione” (Giovanni 3, 14-21)
Quinta domenica: “dove la vita è mistero” (Giovanni 12, 20-33)
Domenica delle Palme: “dove la vita è passione” (Marco 14, 1- 15,47)
Giovedì Santo: “dove la vita è tradimento” (Giovanni 13, 1-15)
Venerdì Santo: “dove la vita è morte” (Giovanni 18, 1 – 19,42)
Domenica di Pasqua: “dove la vita è risurrezione” (Marco 16, 1-7)
Di settimana in settimana, accompagnati dal Vangelo dei giorni festivi, ogni tappa del cammino sarà declinata con una dimensione esistenziale e spirituale: la missione non vuole essere astratta, ma profondamente radicata nella realtà che viviamo e nella quale siamo chiamati a rintracciare i segni della vita da servire.
Strumenti e linguaggi, differenziati per categorie di destinatario, ci accompagneranno nel cammino di preghiera, il cui dettaglio e approfondimento sono affidati alle schede di presentazione consultabile da qui.
Vai alle proposte degli uffici pastorali.