Venerdì Santo nella Passione di Cristo – Cattedrale

14-04-2017
Care sorelle e fratelli,
 
questa particolare liturgia del venerdì santo nella passione del Signore si articola in tre momenti, contrassegnati dall’ascolto della Parola, dall’adorazione della Croce e dalla Comunione.
 
Abbiamo ascoltato la Passione di Gesù, abbiamo ascoltato il profeta e l’apostolo. Ci è consegnata non solo una narrazione ma una testimonianza. L’aspetto particolare di questa testimonianza è che la Parola del Signore fa accadere ciò che narra. Fa accadere certamente non la ripetizione della morte del Signore, ma fa accadere la nostra fede in lui. La Parola del Signore fa accadere la nostra fede. Questo è quello che sta avvenendo in questo momento. La Parola del Signore interpella la nostra fede. Il modo con il quale la nostra fede accade è la preghiera: la nostra preghiera personale e quella che tra qualche istante condivideremo insieme per tutti gli uomini della terra.
 
Il secondo momento è rappresentato dalla Croce. Davanti ai vostri occhi non ci sono croci: verrà introdotta la Croce e saremo invitati all’adorazione. Adorare la croce è una follia. È incomprensibile: come si può adorare uno strumento di tortura? Non adoriamo lo strumento di morte, adoriamo piuttosto la condizione umana che la Croce rappresenta e che Gesù ha scelto. La Croce non è una fatalità, una disgrazia; la Croce rappresenta la scelta di Gesù. Ancor più che la Croce noi adoriamo il Crocifisso, riconoscendo in questo Crocifisso colui che apre la speranza a tutti i crocifissi della storia. Mentre adoriamo il Crocifisso affidiamo a lui non solo le nostre croci, ma la nostra stessa vita. Ripetendo le parole dell’adorazione noi dichiareremo di affidare la nostra vita a Cristo crocifisso. Il bacio diventa il segno di questo affidamento.
 
Infine, la Comunione. Questa liturgia si concluderà con la comunione offerta a tutti coloro che si dispongono a riceverla. Anche il pane eucaristico in questo momento è come nascosto. In qualche modo possiamo dire che l’Eucaristia è il tesoro nascosto della Chiesa: non perché lo tenga celato, ma perché non finiremo mai di scoprirlo. Il pane eucaristico viene distribuito non all’interno di una liturgia eucaristica. Oggi non si celebra la Messa in nessun angolo del mondo. Tradizionalmente la conservazione dell’Eucaristia prende il nome di “riserva”: la riserva eucaristica. La Chiesa e l’umanità hanno bisogno di una riserva di vita. Quando sembra che tutto si sia consumato, la Chiesa per grazia di Dio e del suo Spirito, continua a offrire agli uomini una riserva di vita. Il boccone eucaristico che assumeremo ci fa entrare in comunione con il Gesù di cui abbiamo ascoltato la passione e la morte, e ci consegna questa riserva di vita di cui noi e tutta l’umanità abbiamo sempre e sempre più bisogno. 
(trascrizione da registrazione)