Narcisismo
Significato
Le ricerche sui soggetti abusanti, in ambito professionale e pastorale, individuano nell’area del narcisismo le personalità più predisposte ad abusi di autorità, di coscienza e sessuali: «Gli individui narcisistici non sono necessariamente identificati dal modo in cui si sentono, ma da come fanno sentire gli altri» (G. O. GABBARD – H. CRISP, Il disagio del narcisismo. Dilemmi diagnostici e strategie con i pazienti narcisisti, Raffaello Cortina Editore, 2019, p. 48)
La personalità narcisista è caratterizzata da alcuni tratti fondamentali: un modello di comportamento costantemente e rigidamente guidato, da una parte, da un senso di grandiosità, da un forte bisogno di ammirazione e, dall’altra, da angoscia di fallimento e anche da vittimismo quando qualche persona o un gruppo non corrisponde alle proprie aspettative; mancanza di empatia e senso di colpa e quindi di percezione del danno e della sofferenza inflitta alle persone anche fragili; apparente capacità di comprendere “al volo” le persone con i loro bisogni per poterle aiutare, ma in realtà le manipola per possederle, dominarle, controllarle, usarle secondo suoi obiettivi personali; in questa assenza di empatia, la persona narcisista ignora il rispetto delle persone, soprattutto i confini corporei, emotivi, spirituali e morali sia dei minori, come dei giovani e anche degli adulti più vulnerabili; il narcisista disprezza e svaluta facilmente le persone sottoposte, ma anche colleghi e colleghe e decide da solo evitando un vero confronto paritario con altri adulti: vuole avere sempre “le mani libere” per decidere arbitrariamente e avere sempre l’ultima parola, e non accetta verifiche.
Si possono schematicamente distinguere due tipi di narcisismo.
Il narcisismo «auto-ingannatorio»: narcisismo deriva dalla stessa radice di “narcosi” e descrive una situazione esistenziale caratterizzata da una visione irrealistica e confusa di sé. Una persona è assolutamente convinta di essere più grande – più intelligente, più capace, più profonda, più bella ecc.- degli altri e di ciò che è, ma in realtà non è in grado di vedere realisticamente se stessa!
Narcisismo «reattivo o maligno»: si caratterizza per un più alto tasso di aggressività, espressa o potenziale, fino ad arrivare alla crudeltà o addirittura al sadismo. Queste personalità si trovano in un’area mista tra narcisismo e disturbo paranoide e antisociale di personalità.
In ambito ecclesiale/sociale è spesso una persona, uomo o donna che sia, caratterizzata da una leadership importante e carismatica per la quale si realizza un capovolgimento emblematico che possiamo riassumere in uno slogan: “Dal ministro di culto al culto del ministro”, Lo slogan vale, nel medesimo senso, anche per una donna leader e per altre figure.
Domande
- Nelle situazioni acclarate di abusi di diverso tipo – in comunità, gruppi, associazione, movimenti – emergono nettamente tre costanti: autoreferenzialità del leader; esclusione di confronti, revisioni e supervisioni esterne; mancanza di équipe o consigli con persone riconosciute di pari grado e responsabilità. Quali tipi di revisione e supervisione esterne alle nostre comunità educative, pastorali o religiose, possiamo richiedere e progettare?
- Spesso la mentalità nei contesti educativi, pastorali, associativi rischia di delegare troppo a chi è al comando e senza accorgersi potrebbe anche colludere con il narcisismo di chi comanda. La prevenzione quindi non può essere compito esclusivo di chi guida, dirige o presiede una comunità o una qualsiasi aggregazione o istituzione. La prevenzione non è comunque solo della dirigenza. Ci chiediamo allora se, quando, quanto, come e per chi, abbiamo fatto incontri sulla tutela e la prevenzione abusi su minori e adulti vulnerabili. Ogni Consiglio pastorale, ogni comunità educante con i diversi ruoli e soggetti, ogni istituzione religiosa dovrebbe rendersi responsabile di questa formazione. Purtroppo è grave responsabilità istituzionale se tutto questo non è stato ancora realizzato.
- Spesso si crede, un po’ stupidamente che la prevenzione degli abusi sarebbe contro chi è in posizione di comando e di leadership. In realtà la prevenzione non è contro qualcuno, ma a favore di tutti! In un cammino di prevenzione tutti sono chiamati a crescere. La prevenzione rende migliori le relazioni, i processi e i contesti educativi; difende le persone più giovani e comunque le persone più vulnerabili; stimola l’attenzione consapevole e la prudenza di chi potrebbe rendersi responsabile di abusi; dona fiducia e garanzia ai genitori; sostiene e responsabilizza la comunità cristiana e civile; ci aiuta a rivedere le nostre preferenze nelle relazioni e il nostro stile educativo, formativo e di discernimento. Possiamo dialogare insieme pensando a come potrebbero essere aiutati tutti i diversi soggetti coinvolti.
Strumenti
- APA, Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5), Raffaello Cortina, Milano 2014. I codici ICD-9-CM e ICD-10-CM che classificano il Disturbo narcisistico di personalità sono: 301.81 e F60.81.
- Cencini A, Deodato A., Ugolini G., Abusi nella chiesa, un problema di tutti. Oltre una lettura difensiva o riduttiva, La Rivista del clero italiano, 2029, 4.
- Francesco, Lettera del Santo Padre Francesco al popolo di Dio (20 agosto 2018)
- Parolari E., Dal ministro di culto al culto del ministro. La figura del narcisismo, Tredimensioni 18 (2021), pp. 308-312