Venerdì 13 settembre 2019 presso la Curia Diocesana è stato presentato lo spazio espositivo dell’Aula Picta, un progetto per la creazione di un percorso di arte e fede all’interno delle mura dell’antico Palazzo Vescovile e dell’attuale Curia Diocesana, in dialogo con i suggestivi luoghi di Piazza Duomo.
Sono intervenuti il Vescovo Mons. Francesco Beschi, il Sindaco Giorgio Gori, l’arch. Cinzia Robbiati della Soprintendenza e l’arch. progettista Giovanni Tortelli.
Piazza Duomo con la Cattedrale di Sant’Alessandro, la Basilica di Santa Maria Maggiore, la casa del Vescovo, il Battistero, e, recentemente, l’eccezionale ritrovamento archeologico della prima cattedrale cristiana dedicata a San Vincenzo, evocano in modo eloquente l’arrivo del Vangelo a Bergamo. Questo straordinario patrimonio di arte, architettura e storia al quale i cristiani di Bergamo hanno dato vita nel corso dei secoli, non chiede solo l’impegno – doveroso certo e ammirevole – della conservazione e della custodia di questi capolavori, ma riconsegna la responsabilità del coraggio di dare parola a questi luoghi. Alle architetture, ai reperti archeologici, alle pitture e alle sculture è offerta la possibilità di raccontare una storia intessuta di bellezza e speranza.
L’Aula Picta è uno straordinario spazio affrescato risalente alla prima metà del XIII secolo, in origine “la casa del Vescovo” in adiacenza alla Basilica di Santa Maria Maggiore. La Cattedrale, il suo museo archeologico e del tesoro, il trecentesco Battistero, l’Aula Picta e il vicino romanico Tempietto di Santa Croce danno vita ad una vivace narrazione, che entra in dialogo con un secondo elemento: la realizzazione di un accurato, ma anche flessibile, allestimento museale per alcune, selezionate, opere d’arte della collezione della nostra Diocesi, a cura dell’architetto Giovanni Tortelli.
Quadri, sculture e oggetti preziosi – per i quali particolarmente vivo è il legame e la memoria del Vescovo Adriano Bernareggi – insieme a opere in prestito temporaneo dalle parrocchie, contribuiranno a turno a esprimere racconti sempre nuovi per le diverse generazioni, dai bambini delle nostre parrocchie fino a giungere a tutti gli adulti.
L’Aula Picta, culmine del programma museale, si disporrà ad accogliere eventi espositivi e culturali, che vogliono testimoniare la volontà della Diocesi di continuare a rimanere dentro la cultura di tutti, in un dialogo aperto, sincero e franco.
Per la concreta definizione di questa ambiziosa iniziativa, la nostra Diocesi, attraverso i competenti Uffici di Curia e – in modo del tutto particolare – la Fondazione Bernareggi, istituzione culturale cui è affidata l’ideazione e lo sviluppo di questa progettazione, auspica di intraprendere nei prossimi mesi una stabile collaborazione con tutti gli Enti che da sempre si affacciano sulla Piazza.
Una comune progettualità infatti potrà certamente rappresentare un valore aggiunto, del quale potranno beneficiare le nostre comunità e tutti coloro che amano questa nostra terra, e certo anche i numerosi turisti, italiani e stranieri, che in questi ultimi anni stanno scoprendo e conoscendo la Città posta sul colle.
IL VESCOVO DI BERGAMO MONS. FRANCESCO BESCHI
Il progetto che viene presentato oggi prevede la valorizzazione dell’Aula Picta e di alcuni spazi connessi, al fine di realizzare un nuovo percorso espositivo strettamente correlato all’esistente museo della Cattedrale ed agli altri importanti edifici presenti nel contesto di Piazza Duomo.
La scelta di ripensare l’Aula Picta come spazio per una proposta di percorso museale, decidendo di ridurre spazi agli uffici della Curia, va esattamente nella linea di un’apertura alla città, proprio con quello sguardo che ammirando l’arte del passato genera nuove prospettive per il presente e sogna vie di incontro per il futuro. Uno sguardo che genera incontro, lavoro in rete e dialogo fra generazioni.
Oggi con gioia benedico e presento l’inizio dei lavori. Mi piace pensare che siano tre le colonne portanti del progetto, riprendendo un famoso aforisma: “Dona ai tuoi figli ali per volare, radici per tornare e motivi per rimanere”. La Chiesa, fondandosi sul Vangelo di Gesù da sempre ama l’uomo e quindi valorizza e investe e prende come responsabilità quell’umanesimo che l’arte esprime. Innanzitutto quindi le radici. Gli scavi archeologici della Cattedrale ci consegnano una immagine particolare di una comunità che accoglie il Vangelo e modifica le strade della città antica. Su quelle strade ha continuato a camminare fino ad oggi, in modi diversi, con linguaggi diversi che ci riconsegnano uno sguardo di tanti credenti che hanno interpellato la grande storia e le piccole storie di ciascuno. Da queste radici germogliano i motivi per rimanere fedeli ad un messaggio. Mio desiderio scoprire qui stimoli, riflessioni, cammini, esperienze per ritrovare senso, identità, legami. Così consegniamo le ali di un nuovo umanesimo, come prevede il cammino della Conferenza Episcopale Italiana per i prossimi anni, come stiamo vivendo come Diocesi di Bergamo nei primi passi delle Comunità Ecclesiali Territoriali che vedono i laici protagonisti e attori delle terre esistenziali.
L’Aula Picta è un gioiello incastonato in una corona che abbraccia tutto il centro di città alta. Vogliamo guardare il futuro attraverso la porta di queste bellezze antiche.
L’ARCHITETTO CINZIA ROBBIATI DELLA SOPRINTENTENDENZA
Non è solo un progetto visionato e autorizzato ma proprio condiviso a partire dall’idea e dall’obiettivo. La condivisione è poi continuata anche nei metodi, valutando giorno per giorno a seconda di quanto si scopriva, in modo da trovare le soluzioni migliori di conservazione e fruizione di un tesoro artistico. La tutela del bene è diventata molto di più. I ritrovamenti raccontano la presenza antica di una comunità in una storia sempre più interessante.
IL SINDACO DI BERGAMO GIORGIO GORI
Vorrei dire grazie alla Diocesi per la scelta impegnativa di aprire questi spazi affascinanti, finora sconosciuti. La ritengo un dono alla città che apre una nuova prospettiva su tutta la ricchezza che c’è attorno a questa piazza, unitamente alla MIA, al Palazzo della Ragione con il museo storico del cinquecento, alla Biblioteca Civica, al Luogo Pio Colleoni e poi Palazzo Podestà e la Chiesa di San Michele ora di pertinenza del Comune. L’amministrazione comunale sta già facendo profonde riflessioni in un sistema di rete tra i tanti soggetti, che ci vedrà nei prossimi mesi ancora più coinvolti. Questo ci consegna però anche la responsabilità di far partire da qui nuovi percorsi di valorizzazione della città e dei suoi tesori, evitando il rischio di congestionare Piazza Vecchia, così che cittadini e turisti possano gustare le poliedriche ricchezze della nostra Bergamo.
L’ARCHITETTO PROGETTISTA GIOVANNI TORTELLI
Scarica il la presentazione dell’architetto con immagini della situazione attuale e rendering.