Nella Bolla di indizione del Giubileo Papa Francesco scrive: “segni di speranza andranno offerti agli ammalati, che si trovano a casa o in ospedale. Le loro sofferenze possano trovare sollievo nella vicinanza di persone che li visitano e nell’affetto che ricevono. Le opere di misericordia sono anche opere di speranza, che risvegliano nei cuori sentimenti di gratitudine” (Spes non confundit, 11).
Dando attuazione a questo desiderio, la Penitenzieria Apostolica ha sottolineato che coloro che vivono gravi impedimenti di salute e non possono fare pellegrinaggi o partecipare a celebrazioni, possono ricevere l’indulgenza offrendo le loro sofferenze o disagi unitamente alla preghiera aggiungendo che “i fedeli potranno conseguire l’Indulgenza giubilare se si recheranno a rendere visita per un congruo tempo ai fratelli che si trovino in necessità o difficoltà quasi compiendo un pellegrinaggio verso Cristo presente in loro”.
Affinché queste possibilità vengano vissute in modo pieno è importante individuare un periodo significativo dell’anno in cui:
- dare la possibilità agli ospiti dei luoghi di cura di accostarsi personalmente al sacramento della Riconciliazione, prevedendo laddove possibile un momento iniziale comunitario;
- vivere una Celebrazione eucaristica giubilare all’interno dei luoghi di cura. In tale contesto si potrebbe fruttuosamente collocare anche la celebrazione del Sacramento dell’Unzione, spiegare il senso dell’indulgenza rinnovando la professione di fede e pregando secondo le intenzioni del Santo Padre;
- favorire la partecipazione a tale momento dei volontari che stabilmente prestano servizio e di persone della comunità cristiana per manifestare la vicinanza delle parrocchie ai fedeli infermi o anziani, e per vivere un “pellegrinaggio della prossimità” a chi è nella prova.
Nella Bolla si legge anche: “la gratitudine raggiunga tutti gli operatori sanitari che, in condizioni non di rado difficili, esercitano la loro missione con cura premurosa per le persone malate e più fragili“. (Spes non confundit, 11). Questa gratitudine potrà trovare espressione nel contesto della celebrazione giubilare o, laddove fosse possibile, in un momento pensato in modo specifico per tutti gli operatori che lavorano in quel luogo.
I suggerimenti indicati si potranno adattare opportunamente anche per chi è impossibilitato ad uscire di casa, vivendo una visita fatta con più calma e in cui se possibile i presbiteri siano accompagnati da qualche persona della comunità cristiana.
È stato predisposto un semplice sussidio per la preghiera che può essere collocato nelle cappelle o nei luoghi di cura scaricabile da questo link.