Messaggio del Vescovo per la giornata per l’insegnamento della religione cattolica del 27 gennaio

Carissimi,
l’inizio del nuovo anno – che auguro a tutti sereno e ricco di bene – ci vede già impegnati, in sintonia con il Sinodo di Papa Francesco, nel percorso pastorale diocesano che ha come centro propulsore la sollecitudine e la premura verso il mondo giovanile.
La giornata parrocchiale per l’ Insegnamento della Religione nelle scuole, mi offre ancora una volta l’opportunità di richiamare l’attenzione delle nostre comunità, perché nei confronti delle giovani generazioni si pongano con un cuore che ascolta e uno sguardo che genera. È sempre più pressante il compito di educare cristianamente i nostri figli mettendosi al passo con loro.
 
I giovani, come è proprio della loro età, desiderano fare progetti di vita, ma nel mondo degli adulti vedono sempre più diffusa una logica di autorealizzazione basata su limitati interessi personali: il presente è fine a se stesso, il passato risulta irrilevante e il futuro perde il sapore della promessa. Così i giovani, senza le ali dei sogni e delle grandi mete, si ripiegano sulle loro paure, temono di non riuscire ad affermarsi professionalmente, di non trovare sicurezze, di non essere
accettati per quello che sono e di rimanere soli … Tocca a noi farli sentire amati, benvoluti così che la nostra accoglienza sia il segno della loro importanza, della loro unicità agli occhi di Dio.
 
Accompagniamoli nel vedere meglio dentro e intorno a loro, nello scegliere, nell’aprirsi a tutte le infinite ricchezze dell’esistenza che Dio ci ha dato.
In questo consapevole impegno di comprensione dei bisogni più profondi dei giovani, le proposte educative ecclesiali di animazione e aggregazione rivolte a bambini, ragazzi e adolescenti, devono tenere in considerazione l’esperienza che la quasi totalità di essi fa a scuola durante le ore di religione.
 
Quest’insegnamento per le sue finalità e caratteristiche costituisce uno spazio privilegiato per fare emergere le domande più profonde e autentiche degli alunni, da quelle ingenue dei piccoli a quelle provocatorie dei più grandi. Gli insegnanti di religione sono preparati a stabilire con gli alunni un dialogo aperto e costruttivo, ad affrontare insieme a loro le problematiche attuali in una visione cristiana che apra orizzonti di speranza.
 
Nella confusa molteplicità dei modelli che la nostra società propone, queste ore di insegnamento scolastico possono delineare la figura di Gesù Cristo come Maestro di Vita, come guida sicura per una piena realizzazione di se stessi nella libertà.
I ragazzi e gli adolescenti, aderendo all’IRC, hanno la possibilità di fare la preziosa esperienza del cammino condiviso, della reciprocità non invasiva, della relazione fiduciosa e incoraggiante.
 
Esorto quindi le comunità, le famiglie, gli educatori tutti, a sostenere la necessità di una scelta convinta e consapevole per l’Insegnamento della Religione, occasione propizia per indirizzare le giovani generazioni verso una vita ricca, piena di sani desideri e di vera bellezza morale.
 
Vi accompagno con la mia benedizione e invoco la grazia del Signore sulla scuola e su tutti i luoghi in cui si lavora per fornire ai nostri ragazzi gli strumenti necessari a compiere con gioia ed entusiasmo la loro strada.
 
 
 
 
+ Francesco Beschi

Bergamo, 7 gennaio 2019