Gruppo di ricerca e informazione socio-religiosa

Di che cosa ci occupiamo
Ci interessiamo dei problemi e interrogativi talora suscitati dal diffondersi anche nel nostro territorio di parecchie forme religiose o spirituali ‘alternative’ in quanto estranee al movimento e-cumenico e alle religioni storiche. Motivi di preoccupazione possono essere:

  1. il forte dinamismo di alcuni di questi movimenti;
  2. il conseguente diffondersi di idee contrarie alla fede cattolica anche in chi non aderisce a una nuova religione;
  3. la diversità religiosa, quando è interna alla famiglia, può crearle problemi non piccoli.

In simili situazioni, spesso si sente l’esigenza di ascoltare anche un punto di vista cattolico in-formato, rispettoso e aperto al dialogo.

Chi siamo
Il GRIS, sezione locale dell’Associazione nazionale GRIS approvata dalla CEI, è un organi-smo diocesano col compito di farsi carico dei problemi pastorali inerenti alla diffusione nel nostro territorio di religioni ‘nuove’ o ‘alternative’. Presieduto da don Battista Cadei e coadiuvato da un gruppo di volontari, il GRIS opera negli ambiti e nelle forme qui sotto indicate.

Ambiti
Si va dalle forme religiose alternative, a realtà come la magia e il satanismo, che religioni non sono, ma ne occupano lo spazio. In pratica ci curiamo dei seguenti ambiti:

  • Cattolicesimo di frangia: apparizionismo, miracolismo, millenarismo, superstizioni.
  • Forme di origine cristiana non ecumeniche.
  • Sincretismo (mescolanza di religioni tra loro incompatibili, es. Sai Baba, Rev. Moon).
  • Religioni orientali o orientaleggianti.
  • Teosofia e New Age.
  • Religioni ufologiche (es. Raeliani).
  • Religioni del potenziale umano (es. Chiesa di Scientology).
  • Spiritismo
  • Magia e stregoneria
  • Satanismo

Cosa evitare
Di fronte a queste realtà, ci sono atteggiamenti non appropriati:

  1. L’irenismo di chi ritiene le varie forme religiose tutte positive, perché ‘ dicono ‘ è finito il tempo delle guerre di religione. C’è persino qualche pastore d’anime che elogia pratiche ambigue o sicuramente fuori dal cristianesimo.
  2. La demonizzazione da parte di chi le giudica globalmente negative e vorrebbe impedirne il proselitismo. Le sette ‘ così le chiamano ‘ rovinano la psiche, la famiglia, la società.
  3. L’indifferenza di chi ignora o rimuove il problema. È un fenomeno ‘ dicono ‘ marginale e irrilevante e d’altronde la fede religiosa è una cosa privata.

Per parte nostra siamo convinti che non si deve fare di ogni erba un fascio, né in bene né in male. D’altronde è irrealistico anche il restare indifferenti, ignorando i problemi che le nuove reli-gioni inevitabilmente pongono a livello personale, familiare e sociale (per es. dal punto di vista ma-trimoniale, lavorativo, scolastico, alimentare).

Cosa e come fare
La via che proponiamo, ugualmente lontana dallo spirito crociato come dall’irenismo e dal-l’indifferenza, può essere sintetizzata in alcuni slogan:

  1. «Amare per capire»: chi non ama non può capire a fondo; occorre pertanto guardare la persona con amore e simpatia.
  2. «Capire per amare»: come per curare un malato non basta il buon cuore, ma occorre scienza ed esperienza, così qui occorrerà:
    • «Studiare sui libri»: cioè approfondire gli aspetti dottrinali, storico-sociali e psicologici di ciascuna realtà religiosa.
    • «Guardare negli occhi», cioè capire la persona concreta, la sua storia, i suoi interrogativi, che cosa l’ha attirata in una data religione.

In sostanza miriamo a stabilire un dialogo chiaro (non nascondiamo la nostra qualifica di cat-tolici) e amichevole, informato e competente, nel pieno rispetto della libertà di coscienza.

Il Centro Cattolico d’Ascolto è aperto: 

  • ogni martedì e sabato (esclusi i festivi) dalle ore 9 alle 12 a Bergamo, via Conventino N° 8 – T. 035/45.98.517 – email: umra@diocesi.bergamo.it
  • in altri giorni e orari, è possibile prendere appuntamento con don Alberto Monaci chiamando l’ufficio negli orari di apertura oppure lasciando una mail all’indirizzo sopra.