Confini
La questione dei confini nelle relazioni educative e pastorali pone l’attenzione su quali siano le circostanze e le modalità in cui si può verificare un’invasione più o meno lesiva della vita altrui, soprattutto di chi si trova in un cammino di crescita o in una situazione di maggiore vulnerabilità. Quando i confini in qualche modo non vengono rispettati si entra in un’area rischiosa di potenziale abuso.
Significato
I confini disegnano la cornice della persona e costituiscono il suo necessario spazio vitale e di movimento. La nozione di confine nasce non solo dalla comprensione di ciò che aiuta il costruirsi progressivo dell’identità della persona, ma anche dalla descrizione delle relazioni famigliari che possono avere confini confusi con relazioni invischiate, confini troppo rigidi con relazione distaccate, o confini chiari e ben definiti che favoriscono relazioni di scambio delicato e creativo. La questione dei confini nelle relazioni educative e pastorali pone l’attenzione su quali siano le circostanze e le modalità in cui si può verificare un’invasione più o meno lesiva della vita altrui, soprattutto di chi si trova in un cammino di crescita o in una situazione di maggiore vulnerabilità.
Il rispetto dei confini è uno dei tratti rilevanti di una relazione autenticamente educativa, non possessiva o invischiata e neanche autoritaria e distratta, ma capace di promuovere lo sviluppo e di prendersi cura della crescita libera e armonica. Nel mondo contemporaneo sembra che il senso dei confini sia spesso ignorato e addirittura disprezzato. Per questo motivo oggi il rispetto dei confini è diventato una condizione importante nei diversi contesti educativi, pastorali professionali a tal punto che viene spesso richiamato anche dai diversi codici deontologici.
La questione del rispetto e della custodia dei confini è particolarmente delicata. Non è solo dovuta la privacy sui dati sensibili, ma un atteggiamento e comportamento corretto e rispettoso verso tutto ciò che è intimo e personale: il corpo, la sessualità, i sentimenti, la storia personale, la salute, la famiglia, le confidenze personali, in particolare a proposito di ferite, difficoltà o trascorsi affettivi e sessuali. La mancanza di rispetto dei confini può manifestarsi, da parte di differenti figure educative, professionali o di autorità, con un’eccessiva curiosità e con domande inopportune, con la mancanza di discrezione o con la strumentalizzazione a fini indebiti delle informazioni personali, o addirittura, in taluni casi, con lo sfruttamento delle persone secondo per pretese e bisogni personali. Quando i confini in qualche modo non vengono rispettati si entra in un’area rischiosa di potenziale abuso.
Non è mai lecito “invadere” lo spazio intimo dell’altra/o attraverso atteggiamenti che ne violano il corpo, oltre che con gesti di significato sessuale, anche con una eccessiva vicinanza o con forme di nudità esibita o richiesta per qualsiasi motivo. Anche l’utilizzo dei social potrebbe diventare intrusivo, come capita in una comunicazione esclusiva e intima o addirittura esplicitamente sessuale – con immagini o foto – tra adulti e minori o giovanissimi.
Risulta gravemente problematico scegliere luoghi per attività educative che non lascino adeguati spazi di movimento o che isolino i minori in una relazione con l’adulto, o con un giovane educatore, per qualsiasi finalità: per un giro o un viaggio in auto senza una ragione precisa e trasparente e senza autorizzazione dei genitori; per cambiarsi e lavarsi dopo un’attività sportiva; per una prova di canto o lezione musicale; per un colloquio personale o una confessione sacramentale.
Sono da considerarsi a rischio tutte le relazioni educative, sia personali che di gruppo/comunità, dove una persona si impone come riferimento esclusivo ed alternativo agli altri, come l’unica figura che sa e di cui ci si deve fidare. In questa prospettiva si devono considerare a rischio le relazioni educative di ogni tipo e finalità, anche spirituale, che istituiscono relazioni esclusive, con simboli di privilegio, segreti, regali e complicità.
Domande
- Quali ambienti e attività educative riteniamo più a rischio, nei nostri contesti educativi, rispetto alla violazione dei confini di ragazzi/e o altre persone?
- Quali stili, atteggiamenti e comportamenti riteniamo di dover correggere o promuovere nella nostra comunità, formulando delle linee preventive condivise?
- Nella storia del nostro gruppo, parrocchia, movimento o associazione quali sono le situazioni che si sono rivelate problematiche o lesive della dignità delle persone? Come sono state affrontate? Come si dovrebbero affrontare?
Strumenti
- CEI, Buone prassi di prevenzione e tutela minori in parrocchia, a cura della diocesi di Bergamo (https://www.tutelaminoridiocesibg.it)
- HENRY CLOUD &DR: JOHN TOWNSEND, Confini. Quando dire di sì, come dire di no, per riacquistare il controllo della propria vita, CLC, Firenze, 2023.
- (A CURA DI) SERVIZIO REGIONALE TUTELA MINORI, FELCEAF, FORMAZIONE PERMANENTE DEL CLERO DI MILANO, CREMIT, In rete con i ragazzi. Attività pastorale digitale e tutela minori.