Nell’udienza concessa il 14 dicembre 2023 al Cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, Papa Francesco ha autorizzato l’elevazione agli altari di alcuni sacerdoti di varia nazionalità uccisi nel ’900 in odio alla fede. Tra i prossimi nuovi beati, martiri vittime del fascismo e del comunismo, c’è il sacerdote bergamasco padre Luigi Carrara conosciuto come Gino, originario di Cornale di Pradalunga.
Nei Decreti sono menzionati anche i nomi di tre nuovi Venerabili, tra cui fra Alberto Beretta, fratello della santa Gianna Beretta Molla, francescano cappuccino originario di Milano ma sepolto nella chiesa del Convento dei Cappuccini di Borgo Palazzo, in città.
Padre Luigi Carrara insieme ad altri sacerdoti professi della Pia Società di San Francesco Saverio per le Missioni Estere ha trovato la morte il 28 novembre 1964 nella Repubblica Democratica del Congo, che a quell’epoca vive la complessa transizione dal colonialismo franco-belga a un nuovo scenario sociopolitico, caratterizzato da agitazioni che coinvolgevano anche la Chiesa, vittima di ripetuti saccheggi, persecuzioni e oltraggi.
A padre Alberto Beretta, morto nel 2001 a Bergamo, sono state riconosciute anche le virtù eroiche. Fratello di santa Gianna Beretta Molla, una volta divenuto medico decide di diventare sacerdote cappuccino e parte missionario per il Brasile, dove opera per 33 anni fino a quando a causa di un’emorragia cerebrale è costretto a tornare in Italia nel 1982.
Le parole del Vescovo Francesco
“Il nuovo martire saveriano è frutto della nostra Chiesa che vive il Vangelo là dove la vita accade. Condivido la grande gioia anche della Comunità Cappuccina, particolarmente di quella in terra bergamasca, per il riconoscimento delle virtù eroiche di fra Alberto Beretta, la cui fama di santità è tanto diffusa anche nella nostra città e nella nostra Diocesi. La gioia è ancora più grande considerando il dono speciale di una famiglia in cui la santità brilla in modo eccezionale, essendo fra Alberto il fratello della Santa Gianna Beretta Molla, la cui testimonianza resta così viva tra noi. Le spoglie mortali, deposte nel Convento dei Cappuccini in Borgo Palazzo, invitano alla lode, alla riconoscenza e alla preghiera.”