Care amiche ed amici
Cari vescovi, sacerdoti e diaconi,
desidero manifestarvi personalmente la mia profonda e affettuosa riconoscenza per la vostra premura e la vostra preghiera di questi giorni.
Il malore sopravvenuto durante la celebrazione della Santa Messa ha destato una partecipazione corale, che accolgo come un dono meraviglioso della vostra amicizia e del vostro affetto.
Ora mi sento ristabilito, grazie alle cure di cui sono stato oggetto da parte del nostro Ospedale Papa Giovanni, nelle quali si è manifestata l’elevata organizzazione e competenza, unite a intensa umanità: la mia riconoscenza diventi Benedizione per tutti.
L’ambiente ospedaliero, quello delle case di cura e di riposo, non mi è sconosciuto, ma per la prima volta mi sono trovato a visitarlo da paziente. È sicuramente una lezione di vita che, data la lievità del male, ritengo ancora iniziale. Verificare il limite e la delicatezza del bene della salute, non induce a superficiale fatalismo, ma al riconoscimento di ciò che ci viene donato e di come responsabilmente siamo chiamati a custodirlo. La salute è un bene per fare del bene: una regola per tutti. La fede illumina anche quelle condizioni in cui la salute viene meno ed è possibile continuare a fare del bene.
L’imminenza del Santo Natale rende prezioso ogni gesto di umanità e, nel mondo della salute e della malattia, ne possiamo trovare infiniti.
Grazie, auguri e Benedizione.
+Francesco