L’Ufficio per la Pastorale dei Migranti, come ogni anno, invita ad animare la Pentecoste anche come “Festa dei Popoli” con una attenzione speciale alla cattolicità e universalità della Chiesa:
- quella ricchezza nella diversità linguistica e rituale che caratterizza sempre più anche la nostra Diocesi di Bergamo, plurale e multiculturale.
- la prospettiva cristiana dell’annuncio pasquale che è salvezza per tutte le genti, dal cammino dei Magi fino allo stupore della Pentecoste in cui i discepoli si riscoprono capaci di comprensione pur parlando lingue diverse. Per tutti i figli di Abramo, per tutti i figli di Adamo.
Nelle parrocchie l’invito è fare in modo che nelle celebrazioni di Pentecoste la Parola e le preghiere dei fedeli risuonino anche in altre lingue:
- è un gesto di attenzione e benevolenza verso i fedeli di altra madrelingua presenti nella nostra Diocesi;
- è anche segno profetico del Regno, del desiderio del Signore di quella comunione fraterna, compimento della creazione, che è arricchita dai popoli e dalle culture, in un poliedro, una diversità di approcci e prospettive di cui lo spazio, e il tempo (basti pensare alla storia della Chiesa), sono testimoni.
Potrebbe esserci anche una preghiera per chi dalle nostre comunità ora vive all’estero: occasione di vicinanza a quei giovani che hanno ricevuto la cresima nelle nostre parrocchie e ora vivono in qualche grande città, come emigranti, per studio o per lavoro. Sarebbe bello non perdere il contatto, magari anche tramite il bollettino parrocchiale o in altre forme, e farli sentire parte di una Chiesa “cattolica”.
In modo speciale questo “tempo di coronavirus”, rivela in modo ancora più stringente come “siamo tutti sulla stessa barca”, parte di un’unica storia, globale e interconnessa, in molte delle dimensioni più importanti della vita, che travalica le frontiere e ci invita a un forte senso di corresponsabilità. Sostiene il nostro impegno a fare “alleanza”.
Il Vescovo Francesco presiederà la celebrazione della Solennità di Pentecoste in Duomo. Concelebreranno i cappellani delle comunità cattoliche di altra madrelingua della nostra diocesi. Alcune letture e preghiere saranno proclamate in altre lingue.