Il prossimo 26 agosto, come tradizione, celebreremo la solennità di Sant’Alessandro martire, Patrono della nostra Diocesi e della Città di Bergamo.
Il giorno di Sant’Alessandro diventa, per il sesto anno consecutivo, un momento di riflessione comune che l’Amministrazione comunale e la Diocesi vogliono ancora una volta proporre, celebrando una virtù che possa avere un significato civico e al contempo religioso. La Fraternità è uno dei valori imprescindibili per costruire una città coesa, aperta, disponibile. Risuona in noi come uno dei motti rivoluzionari: la libertà e l’uguaglianza attengono alla sfera dei diritti, ma la fraternità riguarda la comunità più da vicino, nel suo stare insieme, esseri umani che si guardano come fratelli, non come minaccia. Principio basilare per la nascita della nostra Europa moderna, è oggi più che mai da ricercare, da fare propria, in una società dominata da muri e confini, respingimenti e abbandoni.
Lo spirito di fraternità racchiude in sé amicizia, relazione, generosità, vicinanza all’altro, solidarietà. In altre parole: umanità.
Cuore della festa patronale sarà la Celebrazione Eucaristica che si terrà lunedì 26 agosto alle ore 10.30 nella nostra Cattedrale. Sono in programma alle ore 17.00 i Vespri presso la Cattedrale di Sant’Alessandro e alle ore 18.30 la Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo nella Basilica di Sant’Alessandro il Colonna.
La festa del Santo Patrono rappresenta nelle nostre Comunità un’occasione significativa per rinnovare la coscienza e la responsabilità dei cristiani nella edificazione della città di tutti, condividendo questo impegno con le persone che hanno a cuore lo spessore umano della nostra convivenza civile. La circostanza, che attinge allo splendore di una testimonianza connotata dalla forza del martirio, sospinge i cristiani ad una rinnovata, mite e coraggiosa determinazione, convinti che l’ispirazione che scaturisce dalla loro fede sia capace di illuminare e alimentare i sentimenti e le scelte che contribuiscono alla crescita di una “città fraterna”.
Proprio la virtù della “fraternità” caratterizza la celebrazione di quest’anno: si tratta di condividere e sostenere il convincimento che la dimensione fraterna del vivere e lavorare insieme non è un lusso di cui disporre dopo aver conquistato ciò che ci è più necessario, ma rappresenta la condizione necessaria perché possiamo conseguire ciò che ci sembra indispensabile. I cristiani non possono sottrarsi a questa virtù evangelica e sono lieti di poterla riconoscere e condividere con tante persone impegnate per la dignità dell’uomo e delle sue relazioni fondamentali.
Mons. Francesco Beschi
Vescovo di Bergamo