Care sorelle e fratelli, ci ritroviamo in preghiera. Noi non vogliamo rinunciare alla preghiera, perseveriamo nella preghiera. Lo facciamo in modo speciale in questo giorno di luce, una luce che squarcia le tenebre, la luce dell’incarnazione di Gesù nel grembo di Maria, la luce dell’annunciazione dell’Angelo che dice a Maria: “Non temere!”.
Care sorelle e fratelli, abbiamo udito la splendida pagina evangelica del miracolo del cieco nato. Gesù guarisce un uomo nato cieco. Immediatamente scatta la domanda che percorre l’esistenza umana da sempre.
Care sorelle e cari fratelli, ci ritroviamo ancora un volta per una preghiera speciale. Ringrazio ancora, per la possibilità di stare con voi e di condividere questa preghiera, la televisione e coloro che vi lavorano. Sono venuto a Sotto il Monte, luogo a me molto caro perché mi è carissimo il Santo Papa Giovanni XXX. Un Pontefice che rimane nel cuore del mondo.
Questa Eucarestia accompagna un cammino che si rivela sempre più impegnativo. Impegnativo per chi è colpito dal morbo e nella malattia vive la sofferenza e insieme la speranza. Impegnativo per le donne e gli uomini che sono impegnati direttamente sulla frontiera della cura, che richiede tutte le energie possibili e anche quelle che sembrano impossibili.
Care sorelle e fratelli, il percorso intenso della Via Crucis lo condividiamo oggi, per le circostanze che stiamo vivendo, attraverso il mezzo televisivo e ancora una volta ringrazio di questa opportunità BergamoTV e tutti coloro che la rendono possibile.
Care sorelle e fratelli, desidero condividere con voi l’intenzione che mi ha portato in questo Santuario tanto caro alla nostra città e all’intera diocesi. L’intenzione è quella di pregare e di allargare la nostra preghiera da questo luogo – in cui siamo a porte chiuse seguendo le disposizioni per la tutela della salute pubblica – a tutti voi che seguite attraverso la televisione.
Abbiamo ascoltato una pagina che sta nel cuore del Vangelo, una pagina di luce: la testimonianza della trasfigurazione di Gesù è una trasfigurazione di luce, uno squarcio di luce. Gesù ha appena annunciato qualcosa di assolutamente sconcertante, cioè che la sua missione si compirà in un modo che ai discepoli appare inaccettabile: la sua morte in croce.
La prima domenica di Quaresima è caratterizzata ogni anno dalla proclamazione del Vangelo della tentazioni di Gesù. La pagina del libro della Genesi, che ci consegna la narrazione della prima tentazione, quella di Eva e di Adamo e la pagina tratta dalla Lettera dell’apostolo Paolo ai Romani, sono due luci potenti che la illuminano intensamente.
Ci è proposto un invito: accostiamoci con piena fiducia al trono della grazia. Avvertiamo il fascino di questo invito: le immagini del trono e della grazia evocano qualcosa di buono, di decisivo, di vitale. Noi sappiamo che questo qualcosa, in realtà è qualcuno, è Lui, è il Signore Gesù.
Il messaggio del Papa per la Giornata della Pace di quest’anno, si apre con un’intensa esortazione alla speranza.