Care sorelle e fratelli, ci ritroviamo per questo momento di preghiera e quest’oggi pregheremo il Santo Rosario dalla Cappella delle Ghiaie di Bonate. Una cappella che è diventata punto di attrazione di moltissime persone che qui si rivolgono a Maria invocandola come Regina della Famiglia.
Care sorelle e fratelli, la pace sia con voi! Questo è il saluto di Gesù Risorto, il Signore! Lui viene in mezzo a noi! Viene in questa Cattedrale vuota in cui sto celebrando per tutti voi. Lui viene nelle vostre case, viene nella vostra esperienza di queste settimane di vita condivisa intensamente, a volte anche faticosamente, ma mi auguro pure gioiosamente.
Care sorelle e fratelli, in questi giorni, i riti del tutto particolari e affascinanti della Settimana Santa li abbiamo celebrati sempre con quella essenzialità a cui le circostanze ci costringono nella chiesa dell’Ospedale Papa Giovanni.
Care sorelle e fratelli, stiamo celebrando la commemorazione della Passione di Gesù in questo venerdì santo, nella Chiesa dell’Ospedale Papa Giovanni, dove ieri sera, nella cena del Signore, abbiamo iniziato il Triduo Santo, che ci consegna la testimonianza che segna la fede di noi cristiani.
Care sorelle e fratelli, desidero innanzitutto ringraziare l’Ospedale Papa Giovanni che ci sta accogliendo e la Comunità dei Frati che assistono i malati. Con loro saluto tutti i sacerdoti che in questi giorni e in queste settimane nei modi più diversi hanno fatto sentire la vicinanza del Signore soprattutto là dove c’era sofferenza.
Care sorelle e fratelli, il tradizionale inizio di questa celebrazione, dà nome all’ultima domenica prima di Pasqua: è la Domenica delle Palme, caratterizzata dalla benedizione degli ulivi e dalla festosa processione. Quest’anno non è così, e questo rito, come tutti quelli della Settimana Santa, sarà molto essenziale.
Care sorelle e fratelli, pregheremo questa Via Crucis dalla chiesa parrocchiale di Premolo. Ho desiderato venire qui, perché questo è il paese natale di don Antonio Seghezzi. Un prete che non vogliamo dimenticare.
Care sorelle e fratelli, ancora una volta preghiamo insieme con la preghiera del Santo Rosario. Vogliamo perseverare nella preghiera e vogliamo perseverare insieme. Oggi ricorderemo i misteri gloriosi: sono gli eventi della vita di Gesù che alimentano la nostra speranza.
Care sorelle e fratelli, abbiamo ascoltato una parola potente, non semplicemente letta, ma consegnata e capace di risuonare e di raggiungere ciascuno di noi: “Lazzaro, vieni fuori!”. Una parola che appare in contrasto con quella che in questi giorni viene continuamente ripetuta: “restate in casa!”.
Signore, abbi pietà di noi, sgomenti e ammutoliti. Abbi pietà dei morti, dei nostri defunti, di quelli che, soli, hanno varcato le soglie della morte. Abbi pietà di chi ha visto i suoi cari uscire dalla casa e non ha più incrociato il loro sguardo. Abbi pietà di coloro che malati, sperano e fa di ogni respiro, un passo verso la salute ritrovata.