Immaginare la Pace. Ingresso Libero. Dalle acque profonde

sabato 6 Aprile

15 artisti in 15 chiese.
L’artista Francesco Parimbelli nel Santuario della Natività di Maria a Sombreno.

Dov’è che siamo qui? Un hangar, un garage, una fabbrica abbandonata, un’officina deserta? Cosa è questa specie di ventre fatiscente in cui la luce filtra con delle sinistre lame luminose, e più che illuminare mette a nudo, e in cui tutto sembra desolazione, abbandono e rovina?

Questo disegno di Francesco Parimbelli ha fatto parte di una serie di opere esposte al Museo Bernareggi nel 2014/2015 (dal 29 novembre al 25 gennaio) per una mostra intitolata «Dalle acque profonde» -espressione tratta dal salmo 69-, e dedicata al tema biblico del diluvio, e a tutte le sue risonanze scritturistiche. In quella occasione il tema non era stato svolto come una rappresentazione diretta e didascalica dei racconti tradizionali, ma attraverso un esercizio meditativo condotto attraverso l’applicazione costante a disegnare e ridisegnare dei relitti di imbarcazioni in disarmo in un deposito dalle parti di Venezia. Il suo modo di fare l’artista si affida alla matita, al carboncino, carattere drammatico di un certo tipo di segno, per il quale è ancora necessaria la carta, la mano, la grafite, la pazienza dello sguardo, la mediazione di una immagine, la forza di un tratto, l’eloquenza di una apparizione che non prende realtà senza l’incontro della materia con il gesto umano. In questo modo di lavorare, non semplicemente di concettualizzare, ma di lavorare, la cura della forma agisce come strumento di indagine, di studio, di scoperta della realtà. Sicché al risultato artistico non interessa una semplice mimesi degli oggetti, ma un impegno di scoperta di quello che attraverso la realtà cerca di affiorare sotto forma di senso. Francesco Parimbelli, benché dotato di una perizia grafica che fa di lui un disegnatore di altissimo livello, non ha nessuna voglia di stupire con le arti magiche della perfetta verosimiglianza, non ha bisogno di suscitare l’ingenuo stupore delle cose che sembrano vere: il suo è un lavoro di carotaggio, l’accanirsi su un oggetto che a forza di essere «scavato» dal disegno comincia a parlare di altro da sé, di qualcosa che pure contiene e che tuttavia non gli coincide, e che solo la mediazione della figura può portare alla luce.

Questo interno impolverato e trafitto dalla luce è il ventre di una barca abbandonata, che ricorda la mitica arca di Noè nella cui stiva -secondo le metafore del racconto- un intero universo ha dovuto trovare posto, rifugio, protezione per poter riemergere indenne da una fine del mondo che la Bibbia presenta come castigo di Dio ma lasciando intendere che nasce sempre dall’autodistruttività dell’uomo. Questo ventre di legno è vuoto perché tutti sono usciti, uomini, animali e piante, le acque si sono ritirate e la pace è fatta. Il mito del diluvio infatti, che prende a prestito racconti più antichi di popoli vicini, non racconta questa storia per dire che Dio un giorno ha quasi distrutto il mondo; ma per garantire che non lo farà mai. Il segno di questa assicurazione è il famoso arcobaleno, che anzitutto non è una delle meraviglie della natura, ma proprio un arco, come quelli dei guerrieri che scagliano frecce durante una battaglia: nel mito Dio è come un guerriero che appende il suo arco al cielo per non volerlo mai più usare. 

Nel suo linguaggio religioso, che chiama in causa quello che è sempre più grande di noi, il racconto del diluvio ricorda la pace che gli esseri umani devono sempre mantenere con il loro mondo, il loro universo e la creazione che li ospita. Francesco Parimbelli ci porta ancora per un istante nella pancia dell’arca, nel momento in cui fuori la tempesta sembra finita, e come per restare ancora un attimo nei sentimenti di quel pericolo da cui un giorno siamo scampati, ma di cui bisogna sempre essere capaci di percepire i segni.

Progetto di Giovanna Brambilla e Giuliano Zanchi 

Orario visite: Sabato 15.00 – 18.00. Visite sospese durante la messa delle ore 16.00.

L’evento fa parte del progetto Immaginare la pace.
Per saperne di più: Immaginare la pace – Settimane della Cultura (diocesibg.it)

 

06/04/2024 fino al 19 maggio
Installazioni arte contemporanea
Sombreno, Paladina
Paladina
Lombardia
Italia
Sombreno, Paladina