Canonizzazione don Luigi Palazzolo – Messa di ringraziamento

S. Alessandro in Colonna
22-05-2022

Portiamo ancora negli occhi e nel cuore la straordinaria esperienza di fede condivisa domenica 15 maggio sul sagrato inondato di luce di piazza san Pietro. Ai cinquantamila presenti al rito e a quanti lo hanno seguito in TV, il Papa ha consegnato dieci volti di santità amabile e attraente; dieci santi che hanno dato forma e splendida visibilità all’insegnamento di Gesù nel Vangelo che abbiamo ascoltato: “Se uno mi ama osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui”.

Oggi il nostro grazie risuona in questa Basilica dove San Luigi Maria ha ricevuto il battesimo l’11 dicembre 1827, il giorno dopo la nascita; in questa parrocchia dove il nuovo Santo è cresciuto nella fede e dove ha maturato una forte sensibilità verso le povertà che allora si toccavano uscio a uscio.

Davvero grande è la nostra riconoscenza al Signore per il dono della canonizzazione di un prete “tutto bergamasco”: un evangelizzatore infaticabile, e un appassionato educatore, che ha fatto di Cristo e dei poveri l’asse portante della sua vita e del suo ministero.

San Luigi ha risposto all’amore del Signore che ci ha amato fino alla fine e, con linguaggio diretto, lo annunciava ai suoi fedeli: «Nell’atto del suo morire Gesù pensava a te e pregava per te, offriva al Padre quel sacrificio sulla Croce, per te. Se fosse stato necessario, sarebbe sceso soltanto per te. Non facciamogli torto. Egli diede tutto sé stesso per te, e tu datti tutto a Lui – Rimettiti totalmente nel suo volere».

Nell’omelia della canonizzazione, Papa Francesco ha detto: “Dare la vita, non è solo offrire qualcosa, come per esempio alcuni beni propri agli altri, ma donare sé stessi. Toccare e guardare, toccare e guardare la carne di Cristo che soffre nei nostri fratelli e nelle nostre sorelle. Dare la vita è questo. La santità non è fatta di pochi gesti eroici, ma di tanto amore quotidiano”.

L’amore non teme ostacoli e fatiche, corre, vola, supera le distanze, non sta con le mani in mano, è operoso. Se non ci sono opere, non c’è amore. I buoni sentimenti non bastano. Dio non è un sentimento: in Gesù si è fatto storia, volto concreto. E quando ci si trova davanti a un volto non basta l’alfabeto delle buone parole, serve concretezza, servono i fatti: è la storia, è la vita di coloro che hanno accolto il suo dono e lo continuano a testimoniare, particolarmente nella Congregazione delle Suore delle Poverelle e di tutti quelli che collaborano con le loro opere.

Se le buone parole non bastano, ma vi devono corrispondere i fatti, le parole del Vangelo sono sempre necessarie. San Luigi non si sottrae al compito di annunciare il Vangelo instancabilmente e nelle forme più diverse e creative.

Nella predicazione ordinaria presentava l’Esemplare divino, invitando a “specchiarsi” in Lui. Mostrando il Crocifisso, diceva: “Vedi questo libro: studialo e imparerai più che su tutti gli altri libri”. Le sue parole arrivavano al cuore. Parlava bene di Dio perché egli stesso prima di predicare parlava con Dio.

La carità pastorale di san Luigi si è manifestata in modo geniale nell’oratorio, pensato e attuato sul modello dell’oratorio di San Filippo Neri, il santo da lui prediletto. San Luigi era un formidabile animatore dal carattere schietto, vivace, allegro; brillante nella conversazione, pronto a trovar modo, ridendo, di gettare nei cuori semi di bontà e di generosità e coinvolgere nel fare “tutto per amore e niente per forza”.

Aveva cura di formare alla vita interiore che è il cammino per essere se stessi; per assumere con responsabilità la propria identità e verità. Negli incontri formativi sovente richiamava la vocazione con l’invito a “darsi presto a Dio”.

Nella conduzione dell’oratorio, don Luigi ha realizzato con naturalezza ciò che Papa Francesco ha indicato: e cioè che la pastorale giovanile e quella vocazionale devono tenersi per mano. Chiediamo l’intercessione di Don Luigi Palazzolo per una rinnovata primavera vocazionale nella Chiesa e nella nostra Diocesi.

Facciamo nostro l’invito che don Luigi rivolgeva ai suoi giovani: “Giovani, datevi a Dio subito! Non date a Dio lo scarto: se farete così rimarrete sempre giovani e sarete più robusti quando invecchierete”.

Papa Giovanni, santo, nel giorno della sua beatificazione concludeva così:

O beato Luigi Maria, che splendi di luce immortale, irradia sulla tua diocesi nativa, che è anche la Nostra, e su tutta la Chiesa, i tuoi esempi di carità, di zelo sollecito, di umile servizio. …Accolga il Signore la tua preghiera per le vergini consacrate dell’Istituto al quale hai segnato le vie ampie della dedizione eroica. Per la grazia divina, possa il tuo esempio attrarre i sacerdoti, i religiosi e le religiose sparsi nel mondo intero, … e così diano luce a tutti coloro che sono nella casa del Padre … (19 marzo 1963)